"Nacqui dalla duttilità gentile e
tiepida della cera, -la mia nobile madre-, e dal peso quasi violento
e tutto testa del fiammifero – mio padre, colto avvocato - .
Da mio padre presi lo slancio energico
del legno, da mia madre la sottigliezza muta dello stoppino.
Mi accesero in un giorno di febbraio.
Febbraio è un mese che mi assomiglia: pallido, ma non privo di
qualche sole. Il mio primo vagito fu quasi senza suono."
(da Antonia - cero sui fiori di autunno, testo di Federica Volpe, messo in scena grazie a PoesiaPresente)
(da Antonia - cero sui fiori di autunno, testo di Federica Volpe, messo in scena grazie a PoesiaPresente)
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