a cura di Giacomo Ribaudo & Giovanni Dino
Edizioni I Quaderni di CNTN – Palermo Ottobre 2012
recensione di Marco Scalabrino
9.
Testimonierò col silenzio e col tamburo / il Tuo nome.
Avevo
scritto dei Salmi – annota Giovanni Dino – secondo una mia personale esplorazione
“nella quale facevo entrare la mia vita nel Salmo e viceversa. Parlando una
sera con padre Giacomo Ribaudo, egli mi disse: Sui Salmi si sono sempre fatti studi biblici e teologici ed anche belle
traduzioni. Ogni anno vengono pubblicati nuovi lavori e altri vengono
aggiornati. Quello che tu stai facendo è un percorso un po’ nuovo e diverso.
Decisi quella sera di continuare e ultimare [quel mio percorso] non più da solo
ma a più mani, iniziando dalla sua esperienza e collaborazione.”
Assieme
con Giobbe, Proverbi, Ecclesiaste, Cantico dei Cantici, Sapienza ed
Ecclesiastico, i Salmi costituiscono uno dei libri didattici dell’Antico
Testamento. Raccolta di “inni e canti religiosi ebraici – illustra Monsignor Vincenzo
Bertolone – esprimono un lungo ininterrotto dialogo tra Dio e il suo popolo e possono
essere distinti in lamentazioni individuali e pubbliche, inni e canti di lode a
Dio, preghiere di ringraziamento, di benedizione e di maledizione, libri
sapienziali e profetici.”
53.
Signore / come uno stolto … nelle stanze opache / del mio giorno / vivo.
74.
Il nulla ed il denaro sono la novella peste / scorrono tutti i giorni vuoti ed
amari.
142.
Sono padroni cemento [e] arroganza … si sciolgono i ghiacciai, avanza il
deserto / è depredato … il mare … esistono … schiavi, oppressi e derelitti …
pochi hanno moltissimo / e troppo poco altri.
E
così, in ossequio al precetto del Salmo 149 [Cantate al Signore un canto nuovo], ecco il comunicato del 30
maggio 2010. Dalle pagine di CNTN (cieli
nuovi terra nuova), don Giacomo Ribaudo, direttore editoriale del
periodico, e Giovanni Dino, coordinatore del progetto, si fanno i promotori di
una ambiziosa “operazione poetico-culturale, oltre che biblico-teologica” che
aggreghi in una unica opera autori di tutta Italia e invitano pertanto poeti,
scrittori, saggisti, giornalisti … a comporre nuovi canti al Signore. Canti che,
pur ispirati ai Salmi, pur esaudendo lo spirito e la lettera di quel precetto,
loro auspicano possano “risentire di rivisitazione”, possano, cioè, essere ricostituiti
“in una versione attinente al tempo culturale e poetico presente”, possano
avere “contenuti, visioni, motivi poetici originali.”
Si
colgono, nella formulazione di questo invito, due aspetti – poi palesemente
esplicitati nel comunicato n° 3 del 26 marzo 2011 – assai interessanti: 1°. che
“non gli addetti al lavoro, come biblisti, studiosi della Parola o teologi”
saranno i nuovi salmisti, bensì “la voce fuori campo del poeta”; 2°. che agli
odierni autori si chiede di “essere se stessi davanti a Dio, all’uomo e alla
storia, non rinunciando alla propria personalità critica e al proprio modo di
essere e partecipare alla vita e al mistero della fede”, si chiede che il nuovo salmo sia “composto con massima
libertà”, che si usi “un linguaggio personale com’è nel proprio modo di
comporre poesia, liberi da ogni pregiudizio e ingombro”, affinché si possa “continuare
a far parlare Dio attraverso la visione dei poeti di questi tempi”, affinché quella
parola “continui ad essere viva ed edificante.”
33.
In questo mondo sprezzante e folle … è arduo rintracciarti nel volto / del
barbone metropolitano, negli occhi del gitano … è arduo intuirti nell’iride
della cascata … nel virgulto d’edera.
133.
Diversi … per popolo, / pelle e cultura / l’amore / ci riscopre / fratelli /
con le radici nel cielo.
87.
Anch’io / sono il Tuo tempio … hai pronunciato al Fonte il mio nome.
“Una
bella sfida”, ha considerato qualcuno.
Non
pochi hanno rinunciato: alcuni perché non hanno mai scritto su commissione; parecchi
perché non si sono ritenuti all’altezza. “Questi nostri amici – appuntano don
Giacomo Ribaudo e Giovanni Dino, il 24 ottobre 2010, nel comunicato n°2 – non sanno
che i loro timori, i loro limiti sono i timori e i limiti di tutti.”
Tra
coloro che hanno aderito nomi noti della cultura italiana contemporanea ma
anche qualche giovane penna. Ne scorriamo, oltre a Don Giacomo Ribaudo e
Giovanni Dino, una carrellata: Anna Maria Tamburini, Stefania La Via, Anna
Maria Farabbi, Anna Ventura, Domenico Pisana, Franco Loi, Marco Scalabrino, Daniele
Giancane, Daniela Monreale, Massimo Sannelli, Cristina Casamento, Stefanie
Golisch, Francesca Luzzio, Francesco Federico, Rosaria Di Donato, Stefano
Rovinetti Brazzi, Lina Riccobene, Senzio Mazza, Roberto Maggiani, Annalisa
Macchia, Lucio Zinna, Maria Concetta Naro, Emanuele Verdura, Giò Ferri, Licia
Cardillo, Franco Campegiani, Franca Alaimo, Ester Monachino, Elena Saviano,
Carmelo Pirrera, Silvana Blandino, Nico Bertoncello, Claudia Radici, Antonella
Pizzo, Domenico Cara, Meeten Nars, Eugenio Giannone, Antonio Spagnuolo,
Gianmario Lucini, Antonio Fiori, Maria Antonietta La Barbera, Cristina Annino, Melo
Freni, Pietro Civitareale, Dante Cerilli, Flora Restivo, Fernanda Ferraresso, Paolo
Turturro, Lucianna Argentino, Alessandro Ramberti, Margherita Rimi, Gero
Miceli, Maria Gisella Catuogno, Germana Duca Ruggeri, Anna Maria Curci, Giusi
Maria Reale … in una larga partecipazione geografica che va dalla Sicilia al
Piemonte, dal Veneto alla Sardegna, dal Lazio alla Puglia e che copre località
da tutto lo stivale: Palermo, Terni, Taranto, Genova, Rieti, Roma, Venezia,
Varese, Torino, Vicenza, Firenze, Ragusa, Milano, Bergamo, Ancona, Bolzano,
Potenza, Perugia, Padova, Verona, Sassari, Bari, Agrigento, Cosenza, Napoli,
Trapani, Sondrio, Rimini, Chieti, Siracusa, Caltanissetta, Salerno, Bologna,
Siena, Catania, Asti …
105.
Nel Padre sei giudice, nel Figlio imputato.
70.
Tu, che di dure pietre puoi far pane, / fa’ ch’io diventi il tuo strumento.
36.
La Tua ala / d’aquila smisurata … scende giù / a liberare la catena / della
nostra colpa.
Dopo
un faticoso avvio, il lavoro prende forma e don Giacomo Ribaudo e Giovanni Dino
allestiscono il comunicato n° 3: “Questo nuovo lavoro letterario si presenta
originale ed unico nella storia della letteratura di tutti i tempi. Nuovi Salmi è da intendersi come una
cosciente e responsabile interpretazione del salmo assegnato alla luce dei
tempi attuali.”
Traiamo
dalla prefazione di Giorgio Bàrberi Squarotti: “L’idea di proporre ai poeti
d’oggi la riscrittura di tutti i Salmi, da reinterpretare alla luce della
nostra concezione della poesia e della responsabilità attuale del sacro, nel
tempo tanto contraddittorio e drammatico, è stata una sfida ardua e grandiosa,
sublime e ansiosa. Il salmista attuale ha potuto privilegiare non soltanto
l’argomento specifico del singolo salmo, ma ha potuto attualizzare il messaggio
religioso e spirituale e sacrale di esso, nello spesso strenuo e appassionato
confronto fra tema originario ed esperienza contemporanea. I nuovi salmisti si
dividono in due prime, grandi categorie. L’una è della riscrittura del salmo
nell’attualizzazione di linguaggio, costruzione, immagine; l’altra è quella
della novità spesso notevole dell’argomento e dello stesso intento spirituale o
più specificatamente sacrale, nella tesa aspirazione a usare il termine “salmo”
per rilevare più efficacemente la voce pur tuttora fondamentale della presenza
di Dio. Molti testi attualizzano il discorso biblico alludendo ai costumi dei
nostri tempi, alla politica d’ora, alle condizioni presenti nel mondo, in forza
della consapevolezza che Dio è uguale al di fuori del tempo.”
65.
Si cammina danzando per le vie. / Si riposa abbracciati al Tuo silenzio.
47.
Sono nel tuo cantare / un sasso / che all’inizio dei tempi / fiorirà.
21.
Le nostre voci innalzeremo al cielo / per inneggiare alle tue meraviglie.
Il
volume consiste di 157 testi (sette Salmi infatti: i numeri 6, 13, 23, 40, 105,
109 e 116, sono stati reinterpretati da due autori), più quattro altri
elaborati inseriti di seguito nella sezione Altri Poeti.
Tutti
in italiano, tranne due in dialetto, il 22 e il 69, diversi brevi o brevissimi
altri assai lunghi, in versi sciolti eccetto un caso di terzine dantesche, il
17, e uno di distici a rime baciate, il 139, per la più parte riletti in
maniera ortodossa, in altre circostanze con coinvolgimento delle esperienze
personali, nella attualità, con soluzioni liriche e formali originali.
Già
esposti in una essenziale selezione taluni degli esiti a nostro avviso più
felici, chiudiamo con una significativa considerazione, quale riteniamo sia la
presenza, in parecchi degli odierni Salmi, di Cristo; presenza, ovviamente, non
rilevabile nei “vecchi” Salmi, tutti calati nel Vecchio Testamento, prima
ovverosia dell’avvento del Redentore, la profezia realizzata. Presenza
osservata da Bàrberi Squarotti e ribadita da Alfio Inserra nel corso della sua brillante
presentazione avvenuta a Palermo lo scorso mese di Dicembre 2012. Stralciamo,
solo a mo’ di esempio: 48: Cristo poi
risorto. / Tu, vino e pane sai molto saziare; 68: Tu, il Cristo della croce, / detergevi di speranza gli aridi pensieri;
72: Venne il Messia … raggio di luce che
nessuno capì; 127: Ho un appuntamento
/ con Lui, con Cristo Gesù.
13.
Senso del mio errare / sono le tue braccia alla fine / della curva.
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