mercoledì 10 settembre 2008

Se non si muore di Franco Casadei

nota di lettura di Alessandro Ramberti

Questa nuova raccolta di Franco Casadei, pubblicata da Ibiskos Editrice Risolo (pp. 64, € 8,00, giugno 2008) in quanto vincitrice del I premio del concorso “Luigi Di Liegro” (sez. silloge inedita), è compatta e intensa. Senz'altro ci offre poesie che emozionano con l'intelligenza del cuore, con un dettato che evita artificiosità e orpelli e va con umiltà e humanitas al nocciolo delle questioni, componendo quasi un diario, sobrio e mai autocompiaciuto, in cui amore, dolore, perdite, incontri, sguardi, entusiasmi, paesaggi, ricordi, riflessioni, propositi… assumono una forma poetica essenziale e coinvolgente.
La prima parte, initolata “Sull'altra sponda”, ha in esergo queste parole di Pavese: “Forse qualcuno ci ha mai promesso qualcosa? E allora perché attendiamo?”
Credo che qui troviamo una chiave importante per leggere questo libro, dato che l'autore, nella vita e nei suoi versi, cerca di dare un senso “operoso” (e certo cristiano) a questo attendere: «le cose tranquille mi sono indifferenti» (p. 18); «aprire quella porta / vedere la misericordia promessa» (p. 21); «non importa sapere l'ora / ma l'approdo, / che si apra la porta, adagio» (p. 25); «il cielo non è vuoto, arriverai / anche se non chiamo / nel silenzio della neve / vento sul grano» (p. 27); «di me rimane un tonfo di remo nell'aria / sopra il mare vuoto» (p. 30)…
Nella seconda parte, “Poesie del dolore”, si trovano versi di grande presa emotiva (si veda fra tutte la poesia dedicata ai fratellini Bruno e Rosalba) citiamo qui un passo di una poesia dedicata al padre: «la pendola non suona / i giorni ormeggiati su una sedia, / anche il cielo è perplesso» (p. 43).
L'ultima parte, “Fra partire e stare”, con in esergo un citazione di Montale, ci lascia immagini/domande come queste: «… dove nasce il vento, / cosa oltre il punto / che demarca il volo?»
Una silloge che riteniamo particolarmente importante per l'Autore e per tutti coloro che la leggeranno assorbondone i molteplici rimandi alla realtà, che è anche quella quotidiana di un territorio, come la Romagna, ricco di autentiche voci poetiche.

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