giovedì 15 maggio 2025

“Ritratto di donna al mare con bambino”

recensione di Flavio Vacchetta

Nell’era della grande libertà, della realtà liquida, della caduta dei canoni classici, già smantellati da tempo benché semprevivi, i versi di Macciò si pongono al centro di un evento creativo letterario cioè la pubblicazione del suo libro Ritratto di donna al mare con bambino, Puntoacapo Editrice.

Poeta in cui arde l’amore per la vita, la parola rimbalza, tesse, crea e compone un testo fervente di passione benché, apparentemente spiazzante per chi legge che, proprio come il sarto con ago e filo, penetra nella stoffa di un gioco di ordito, di trama e di orli fino a realizzare, forse, l’abito su misura.

Poesie come Raccomandazioni, Giglio di mare, La voce… e altre stimolano il lettore a leggere e rileggere versi che tra giochi verbali e linguistici sfuggono via come pesci nell'acqua.

È l'eterna ricerca della verità, ambigua e misteriosa, che si cela nell'enigma poetico.

Il messaggio che ci invia, a mio modesto parere, l’autore lo definisco un messaggio di comunicazione che vuole porsi in uno stadio di libertà assoluta, al di fuori di ogni controllo sintattico e morfologico.

L’obiettivo è sicuramente plurimo: Francesco possiede un repertorio di obbiettivi interagenti all’interno della sua scrittura poetica e padronanza musicale.

Già perché l'autore è pure musicista, un valido musicista e a buon convincimento va seguito nei suoi numerosi concerti che tiene dappertutto con validi nonché apprezzati compositori musicali uno fra tutti il mio amico Carlo Dardanello.


Giglio di mare – terza variazione


il giglio di mare è un fiore di sabbia,

di poca acqua,

un nodo di salsedine e risacca

la materia, la luce

che ogni estate si schiude

su questa spiaggia

accanto a un nido di tartaruga.


Eccoti quel fiore non reciso,

lo stesso nido sulla spiaggia

al momento della schiusa,

l'inverno di una poesia

in questi ritagli di parole.


Il mondo tra parentesi

Mette il mondo tra parentesi

in minutissima grafia

traccia quel segno che rimane

per potersene andar via.


Da ciò si evince che Francesco Macciò porta con sé il significato dualistico della narrazione poetica e musicale… e scusate se è poco…

Altra osservazione è la suddivisione del libro per argomenti diversi trovando così versi familiari, storici, locativi, filosofici.

Preda dell’intimo spaesamento è rapito da un inesprimibile sillabario, stretto nella morsa dell’afasia quotidiana.

C'è ansia, dolore, ma anche tanta gioia… ma tanta… nel rileggere questo libro sincero, spontaneo,genuino e scorrevole.

Termino con una poesia che adoro…


A mio figlio Andrea Angelo


Pòrtati dentro un pezzetto di me

che veda un poco anch’io

con i tuoi occhi ciò che vedi tu

quando sali sul bus

con lo zaino zeppo di libri,

quando nella morsa del gelo

scendi di corsa le scale in maglietta,

quel mare rabbioso a Boccadasse

quando pedali accanto a me

amorevolmente

in sella alla tua bicicletta.


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