su Il risveglio delle cose di Sonia Gardini
Ho letto, riletto e riletto i tuoi meravigliosi Tanka e Haiku, infondono tanta serenità. Ho apprezzato molto la nota introduttiva, che rende benissimo quello che io percepisco leggendo. Mi ha colpito in particolare il percorso che dalla “leggerezza marina” porti all’Invettiva, passando per il naufragio di Cutro. Di più non riesco a dire, mi trovo in difficoltà ad esprimere un parere, qui non si tratta di un romanzo o di un film, la percezione della poesia è qualcosa di diverso, deve essere libera come lo è la poesia stessa, e quindi di conseguenza anche il suo significato diventa soggettivo, e varia a seconda dei giorni e degli stati d’animo di chi legge. In questo momento la corona d’alloro la darei a Foglia scarnita. “La poesia non è di chi la scrive, è di chi gli serve” diceva Il Postino Massimo Troisi a Pablo Neruda interpretato da Noiret, che gli rimproverava un plagio delle sue poesie.
Un forte abbraccio,
Maria Bolettieri
Nessun commento:
Posta un commento