L’inverno custodisce memorie
costruisce gusci intorno ai semi
li protegge dal freddo e li nutre
silenziosamente
L’integrità preservata
darà i suoi frutti in primavera
serve sole, acqua, tempo
terreno gentile
per accendere i colori
Anche io voglio andare verso
ciò che nutre, protegge e riscalda
perché lì
c’è la memoria della fioritura.
*
Alla terra che insegna ad accogliere
al fresco che rinnova la pelle
al buio della notte che elargisce silenzio
alle luci che garantiscono visione
alla riverenza che fa il mandorlo alla terra
al filo d’erba che viene pestato e profuma
alla danza delle api che fa dolce il miele
alla cortesia del vento
nel baciamano delle foglie
mi inchino.
*
Babbo,
insegnami i nomi dei venti
il canto degli uccelli
i punti cardinali
il perdono
andiamo in bosco
ad annusare i funghi
fammi da bussola
mangiamo le more
accarezziamo il faggio
poi torniamo
senza sassi né molliche
senza nessuna fretta
a casa
*
La mia voce ha costruito una culla
dentro i polmoni
per i suoi respiri migliori
a volte accoglie aria muta
a volte canta
quando fa musica
il suono mi accarezza da dentro
e sgombera la paura dell’abbandono
*
Per sopravvivere servono occhi
occhi capaci di osservare
occhi e fiducia
un nero abissale di pupilla che dice
‘anche senza di me tu esisti’
Occhi
per definizione specchi
dove riflettersi e poter dire
‘Eccomi’
Valentina Bagni è una cantautrice toscana e da sempre è appassionata di scrittura. La poesia per lei è lo sguardo con cui esplorare e apprezzare il mistero e la fascinazione del mondo. Nei suoi versi, Valentina tratta temi quali l'amore, la relazione con la natura, la memoria dei defunti, il rapporto tra il visibile e l'invisibile.
Nessun commento:
Posta un commento