venerdì 5 gennaio 2024

ESTRATTI DA " Profumo di liquirizia" di Pietro Edoardo Mallegni

 





















A cura di Annalisa Ciampalini

“Profumo di liquirizia di Pietro Edoardo Mallegni è un libro dall’atmosfera crepuscolare, è quasi sempre una descrizione di quotidianità ed esperienza individuale venata di malinconia. I versi sono liberi, il tono lirico, le descrizioni fortemente sensoriali. Pietro cerca solamente tranquilli angoli del mondo e luoghi conosciuti dell’anima in cui rifugiarsi.”

 

dalla prefazione di Stefania Di Leo

 

Testi tratti dal libro


All’ombra di un vecchio albicocco,

mentre passo, resine e ardesie,

che ossigenano pomeriggi e

pensieri leggeri, nutrono

l’immobilità della natura.

 

Specchi sono i frutti che cogliamo,

libero oblio del giorno: il mordere.

 

**

 

Un tasto di flauto sbagliato o un crampo alle dita,

scoraggiata sensazione di inverno è stato il mio crescere,

imbarcato su aerei e su navi che arrivavano sempre in ritardo.

Braccia amorevoli del mare e tepore caldo di abbracci,

pianti e sangue, quelli erano i miei porti, o i nomi

delle calli di Venezia o le calme piatte degli olmi riflettute

in laguna. Ho lasciato rose appese ai semafori

come segnali di sentieri che traversano la mia umanità,

ma ogni ricordo è un vestito bellissimo di cui si adorna

la mia crudeltà, di cui l’ubriaco vento del Nord getta

i drappi su scogliere a strapiombo sui miei oceani,

laggiù, giace a pezzi la mia innocenza

in comuni sacchi neri dentro cassonetti.

 

**

 

Le strade sono invecchiate,

marciapiedi e querce si sono storti,

palme hanno sbriciolato la corteccia,

vento e pioggia hanno ridisegnato

le case e i miei entusiasmi.

Io sono solo errori degli anni,

tracciato di arcobaleni

in cieli maledetti dalla sorte e

divenuto un lavoro e il mio

lavoro divenuto una tunica di Nesso.

Si espande in me

una piccola isola solitaria,

abitata solo da vangeli

e, sulla quale, crescono solo le edere.

 

**

 

Umano peggiorare,

questo è il dimenticabile

avvenire notturno

che mi riservo.

 

Ostinarsi a vivere,

sentirsi parte di un tutto,

di un genere,

come santi e beati.

 

Il fervore dell’assenza

è il migliore cipiglio

al quale dare

il mio guaire.

 

Permane solo una goccia,

un ricordo del mio resistere

novizio alla vita.

 

 

𝐏𝐢𝐞𝐭𝐫𝐨 𝐄𝐝𝐨𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐌𝐚𝐥𝐥𝐞𝐠𝐧𝐢, è nato a Carrara nel 1995. Nel 2013 ha pubblicato con la casa editrice Marco del Bucchia l'opera prima dal titolo Il dedalo in me. Nel 2015 ha pubblicato Il Dio Dada e in seguito le sillogi Neurocidio, Limina Mentis e Il nulla, Europa Edizioni. Nel 2023 ha pubblicato “Profumo di liquirizia” RPlibri. Ha viaggiato molto e nel 2017, divenuto padre, è tornato a vivere a Massa. Ha ottenuto riconoscimenti dalla critica di settore e alcuni testi sono apparsi su diverse testate giornalistiche online. Diverse poesie sono state tradotte in inglese, francese, spagnolo, arabo e cinese.


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