It's friday! è una rubrica a cura di Annalisa Ciampalini
Sempre
mi porto dentro
cupa
incontenibile tristezza
salgono
le lacrime alle ciglia
straripano
senza volere
rigano
le guance inconsapevoli del dolore
contrito
nella immagine di te
appoggiata
alla porta
che
rigida accetti il bacio con una
smorfia
fredda
e lontana
come
già morta
*
mai ho
raccolto fiori per mia madre
ne
ho sempre vissuto la distanza
l’orgoglio
altero per paura / la sua
la
carezza avara mossa con fatica
pericolosa la parola
meglio
il silenzio, la bugia o la battuta
ma
il dono concreto non si poteva rifiutare
- - mai sono tornata a mani vuote -
brandelli
di cuore un dolce
un piatto caldo
o il vestito stirato
qualcosa
di suo / dalle sue mani ruvide
come
se soltanto stare insieme fosse tempo
inutile
*
respiro lento / qualcosa che cade
senza rumore proprio qui
dentro il petto
e risuona in un vuoto di
silenzio
proprio come un calzino
quando cade dal terrazzo
senza rumore / respiro
lento
lo stringevo
tra le dita
inavvertitamente ha preso
il volo
come un abbandono
voluto
è rimasto impigliato tra le spine
di una rosa: fine della fuga
l’impronta perduta
Urge
/ togliere il peso dal cuore
scalciare
alla luna
sfuggire
a contorni definiti
sfidare
la mancanza e la paura
Rivela
la luce soffusa
un’
ibrida meraviglia
energia
necessaria sopravvissuta
in racconti, intercalari e frammenti
Decifrare
altri segni
il
sentire parlante del corpo
il
suo appartenere ad una galassia
di
strazio e bellezza, infinita tormenta
*
rivendico l’innocenza bambina
il non sapere della vita il sapore
la
sorpresa ad ogni istante
il
sigillo segreto che smazza le carte
dissolvo
il pensiero che attanaglia
il
fluire delle parole
e
attraverso a piedi nudi il guado
ricerco
l’origine del tempo
la
matrice sacra del dolore
la
scintilla che illumina lo scandire delle
ore
la
caverna dove si nasconde la luce
*
una vertigine senza parole
rivela
l’anima delle cose / il loro biancore
proviene da lontano / fluttua senza meta
e
non si può trattenere
si
trascina lentamente
alla
ricerca d’un niente di luce
fioca
lanterna di muta speranza
nuda
trema e s’offre
al
remoto segreto / dell’ombra fatua
*
Sarà mia quella stanza
due poltrone e un letto a
ribalta
un lume un quadro a mezzo punto
a forma di cavallo bizzarro
io l’autrice al tempo delle medie
Mi siederò su una
poltrona
-sull’altra il gatto-
le braccia posate sui
braccioli
proprio come loro
Fisserò la porta o
il pavimento
- c’è
spazio al centro- stanca
di girare intorno allo stesso abisso
le rivoluzioni rimaste
nel cervello
le guerre combattute
i muri di gomma da
scalare
per ritrovare le strade perdute
o paludi dove affondare
alla ricerca di
sicurezze.
Un conto corrente, pagare bollette,
telefonare al dottore,
sollecitare.
Nadia Chiaverini, poetessa pisana, da oltre 20 anni è attiva nella promozione e diffusione della poesia contemporanea. E’ autrice dei seguenti libri di poesie: ”L’età di mezzo” Ibiskos Ulivieri 2004 ;”Dai profumo al fiore”- Ibiskos Ulivieri 2005 ; “L’altra metà del cielo”, Ibiskos Ulivieri 2008-;“ “Smarrimenti” Helicon 2011;” I segreti dell’Universo“ CFR Edizioni 2014; “Poesia stregatta e altre visioni” Carmignani Editrice 2015; “Notturni e ombre” Carmignani Editrice 2018, “ Sull’orlo della gioia” Terra d’ulivi edizioni 2022. Suoi versi con interventi critici sono presenti in blog letterari, riviste e numerose antologie. Partecipa attivamente a circoli culturali, manifestazioni letterarie e letture pubbliche, promuovendo incontri su tematiche sociali e sulla questione femminile, spesso coniugando la poesia con la psicologia, la sociologia e l’arte contemporanea. Considera la poesia uno sguardo altro, una lente d’ingrandimento sul mondo esteriore e su quello interiore di ciascuno di noi, una percezione della complessità della natura umana e non solo. Cura la presentazione di libri di poeti contemporanei e la rassegna POESIA DIFFUSA, incontri su poetesse del ‘900, poco conosciute e che rischiano di essere dimenticate. Fa parte del gruppo teatrale “Le Sibille”, con cui ha messo in scena Una donna di Sibilla Aleramo e un testo sulla pandemia dal titolo “A-sintomatiche”; attualmente stanno lavorando a La Storia di Elsa Morante. Ritiene fondamentale per una società in continua trasformazione quale quella contemporanea un approccio consapevole, di ascolto e confronto tra le generazioni. Laureata in giurisprudenza, ha lavorato come direttore amministrativo presso il Tribunale di Pisa
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