Il libro di Fabio
Barissano prevede, nella sua struttura, un riferimento puntuale alla
prossemica, la disciplina semiologica che studia i gesti e il comportamento, lo
spazio e le distanze, all’interno di una comunicazione verbale o non verbale.
Francesco Terracciano
Non
mi aspetta il ristoro dei santi
il
fresco del rampicante alle ossa
l'alba
che schiera le sue cifre di marmo.
So
le curve geografiche su cui la mano
quadrata
s'appoggia del padre
(la
sua voglia) si fa quiete ed osservanza.
Ma
non mi era in pegno il saldo nitore delle cosce
i
nervi luminosi fino alle mani. Era l’anima
una
scoscesa grazia.
Mi
vedi con gli altri fermo sullo scalino
della
visione, arreso al desiderio
fui
uomo e finito.
***
Chiusa
la finestra lasci alle spalle
un
caldo di bimbi e levatrici. Guardi
scheggiata
brina da uno stipite
la
folla e tutti i divertimenti della sete,
finché
a un angolo vedi – metallico
e
incerto - un lume di Madonna.
Te
ne vai, nelle dita il tuo fiato
fa
opaco lo specchio. Sai le spine
dure
al ricordo non daranno fiore
se
ti scalda la visione, l'incendio
nella
mano del giorno è perché sali
il
lato sbagliato degli anni.
Così
ti inoltri nel ventre, tra gli altri
tuo
padre girato di luna:
è
il purgatorio che ciascuno
porta
in petto, il mai più visto
tabaccaio
tra portici di nebbia.
***
Onda secca di
mezzi angeli
nei raggruppati
passeggeri spostati
in risacca di
corpi. Il sospiro
è per farsi
domestico sangue
per troppe corse
abbraccianti felici
per troppe
similitudini fatali.
Cerco fraternizzare
con la pelle
smagliata di
turchino
del marocchino, il
piccolo che ride
abbracciando il
lunario capovolto
di mamme afriche.
Insieme vi vedo
chi scavalca i
confini vuol pregare la soglia
oltre la siepe,
oltre il muro
che quante mani
per grazia piegarono
in punta a un
recinto di spine.
Portate i germogli
che intatti
serbaste per la
neve, fin quando un nuovo
inverno
brucia, incalza l’alba e fuga
ai
reliquiari evaporate ombre.
Fabio Barissano
nasce a Napoli dove vive e lavora come insegnante. Suoi testi hanno ricevuto
riconoscimenti in alcuni premi letterari, sono apparsi in riviste e blog e sul
quotidiano “La Repubblica” È risultato due volte finalista al Premio Poesia a
Napoli. “I confini umani” (Homo Scrivens 2023) è la sua opera prima.
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