domenica 17 settembre 2023

Tre poesie di Fabio Barissano da I confini umani, Homo Scrivens, 2023

 


Il libro di Fabio Barissano prevede, nella sua struttura, un riferimento puntuale alla prossemica, la disciplina semiologica che studia i gesti e il comportamento, lo spazio e le distanze, all’interno di una comunicazione verbale o non verbale.

Francesco Terracciano



Non mi aspetta il ristoro dei santi

il fresco del rampicante alle ossa

l'alba che schiera le sue cifre di marmo.

 

So le curve geografiche su cui la mano

quadrata s'appoggia del padre

(la sua voglia) si fa quiete ed osservanza.

 

Ma non mi era in pegno il saldo nitore delle cosce

i nervi luminosi fino alle mani. Era l’anima

una scoscesa grazia.

 

Mi vedi con gli altri fermo sullo scalino 

della visione, arreso al desiderio

fui uomo e finito.

 

***

 

Chiusa la finestra lasci alle spalle

un caldo di bimbi e levatrici. Guardi

scheggiata brina da uno stipite

la folla e tutti i divertimenti della sete,

finché a un angolo vedi – metallico

e incerto - un lume di Madonna.

 

Te ne vai, nelle dita il tuo fiato

fa opaco lo specchio. Sai le spine

dure al ricordo non daranno fiore

se ti scalda la visione, l'incendio

nella mano del giorno è perché sali

il lato sbagliato degli anni.

 

Così ti inoltri nel ventre, tra gli altri

tuo padre girato di luna:

è il purgatorio che ciascuno

porta in petto, il mai più visto

tabaccaio tra portici di nebbia.

 

***

 

Onda secca di mezzi angeli

nei raggruppati passeggeri spostati

in risacca di corpi. Il sospiro

è per farsi domestico sangue

per troppe corse abbraccianti felici

per troppe similitudini fatali.

Cerco fraternizzare con la pelle

smagliata di turchino

del marocchino, il piccolo che ride

abbracciando il lunario capovolto

di mamme afriche. Insieme vi vedo

chi scavalca i confini vuol pregare la soglia

oltre la siepe, oltre il muro

che quante mani per grazia piegarono

in punta a un recinto di spine.

Portate i germogli che intatti

serbaste per la neve, fin quando un nuovo

inverno brucia, incalza l’alba e fuga

ai reliquiari evaporate ombre.


Fabio Barissano nasce a Napoli dove vive e lavora come insegnante. Suoi testi hanno ricevuto riconoscimenti in alcuni premi letterari, sono apparsi in riviste e blog e sul quotidiano “La Repubblica” È risultato due volte finalista al Premio Poesia a Napoli. “I confini umani” (Homo Scrivens 2023) è la sua opera prima.

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