È uscita alle stampe la raccolta poetica Enchiridion celeste dell’autore Alessandro Ramberti, Fara Editore, Rimini 2022. È una raccolta che si sviluppa in terzine, prototipo dantesco, anche se a schema libero, senza rima. È una raccolta ponderata, sensibile ai temi del tempo, dello spazio e dell’amore. Vi è un riferimento costante al “Clementissimo”. I componimenti si ergono come preghiere, brecce nel cuore, flessi di mondo. Vediamo:
Il Dio di Abramo e Isacco
ci interroga, ci scuote
dal torpore, ci dona …
Come diceva Pascal: “il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe non è il Dio dei filosofi”, è un Dio reale, col quale entriamo in contatto. È il Dio che da dentro ci sprona, è il “maestro interiore” di Agostino che ci parla dal fondo dell’anima, perché il fondo dell’anima, come ci insegnano i mistici tedeschi, è Dio stesso, è l’abisso.
Cosa ti anima quando
resinosi cipressi
sconvolgono i ricordi …
Il cipresso è simbolo della morte, ci ricorda i Sepolcri foscoliani, ma anche i cipressi carducciani “che a Bolgheri alti e schietti van da San Guido in duplice filar”.
Puoi cogliere la mano
che aleggia sull’abisso
con fedeltà assoluta?
È quel salto pascaliano nel vuoto che si giustifica solo con una fede cieca, è quel salto al terzo stadio di Kierkegaard, quello religioso: dal don Giovanni al consigliere Guglielmo, dal consigliere Guglielmo ad Abramo, nostro padre nella fede.
Alessandro Ramberti, laureato in Lingue orientali a Venezia, ha pubblicato: Racconti su un chicco di riso (Pisa 1991); Vecchio e nuovo (2019); Faglia (2020); Medèla (2021); La simmetria imperfetta (2022).
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