Poesie da Eserciziario di
formule brevi, Ensemble. Francesco Terracciano
*
Qualcosa che ti fa girare
il fianco
di scatto mentre dormi, e
qualcun altro
vicino che ti guarda è
ancora sveglio.
Sa molto della tua
temperatura
e custodisce i tuoi graffi
alle mani
i solchi in fondo agli
occhi, le ombre in petto.
Ti aggiusta le lenzuola, le
riporta
dove sei più scoperto, e tu
sei andato
dentro qualche altra
insania, un viaggio nuovo.
Guardare fuori da punti
diversi.
Le due di notte, l’erba
sminuzzata
nell’aria. A cosa ti sarà
servito
restare ferma, amare così tanto
**
#3 Dream
Quel palloncino sospeso,
sfuggito
a chissà quale mano,
volevamo
tirare giù, afferrare per
il filo.
I giri inconcludenti che
faceva
per aria, le continue
capriole
avanti e indietro, ci
spinsero a fare
del cielo spazio più breve.
Segnammo
su nell’azzurro i lati da
tagliare
e poi piegammo gli angoli.
Sapere
in quale parte sarebbe
caduto
costò due calcoli veloci. I
fogli
eserciziario di formule
brevi.
***
#5 Dream
Il risultato della
passeggiata
è ritrovarsi in uno spazio
bianco
tra il prato e le montagne.
Aperta dentro
come dal taglio di una
lama, appare
la cattedrale inattesa. È
bucata
l’abside cede ai lati.
Affumicati
in cima, privi di qualsiasi
cosa
i resti della cupola
dipinta.
Gli angeli delle volte, i
personaggi
di tutti quegli affreschi,
perso il posto
sul muro, si dispongono
sull’erba.
L’ordine che hanno sempre
avuto, uguale
il gesto. Sanno la scena a
memoria.
****
#7 Dream
Nel sogno ero una barca
piena d’acqua
per la metà, la parte
rimanente
asciutta, ferma tra due
scogli neri.
Tu eri seduta in un
ritaglio, in salvo
con i riflessi tra i piedi.
Cercavi
di riparare il danno con le
mani
sul fondo azzurro. Chiome
sparse in giro
di reti, vecchi attrezzi
per la pesca.
Ci venne incontro il mare:
a noi incagliati
tra quelle rocce diede
inizio al viaggio
facendo scorrere le coste,
gli orli
dei promontori, i pini
messi sopra.
*****
#8 Dream
Tu avvolta in un cappotto
scuro, non tuo.
La lunga fila dei bottoni
d’osso
tiene accostate le parti di
stoffa.
Quasi sull’acqua sospesa.
Il sorriso
aperto verso di me.
Magazzini
con le finestre alla riva.
Gli canti
sempre una ninna nanna al
cielo ombroso
al tuo bambino tiranno. Ora
chiudi
gli occhi, volta la testa,
dormi un poco.
E lui fa docile quello che
chiedi
si gira. Cade subito nel
sonno.
******
Ora che abbiamo bruciato la
casa
prometto di restare nei
dintorni
se chiami, se hai bisogno
di qualcosa
basta anche un cenno, un
tuo soffio di voce.
Francesco Terracciano è nato a
Napoli, dove vive e lavora, nel 1967. Collabora con riviste letterarie e partecipa
a progetti editoriali, rassegne e seminari; è redattore per il trimestrale di
cultura internazionale Menabò e condirettore di Inverso-giornale di poesia. Ha
pubblicato Mistica del quotidiano (Terra d’Ulivi Edizioni, 2018), Limite del vero (La Vita Felice Edizioni,
2019) -selezionato al Premio Pagliarani del 2019- e i recenti MCM (Oèdipus
Edizioni, 2021) e Eserciziario di formule brevi (Ensemble Ed. 2022). Suoi testi
sono stati tradotti in lingua romena e pubblicati sulla rivista di cultura
poetica “Poezia” e nell’antologia “Mers pe sub cer" -20
poeti italiani d'oggi- presentata alla Fiera del Libro di Bucarest (2019),
e in lingua spagnola per riviste di settore. In lingua
inglese, i suoi lavori sono stati presentati in manifestazioni patrocinate
dalla Dante Alighieri di Copenhagen (2018).
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