giovedì 26 maggio 2022

Il ramo

di Sandro Serreri


Provo piacere per il ramo, sempreverde

che si spezza, cade e poi muore. Eccolo là

ormai, a poco serve, se non a fare 

un po’ di brace per del pane o del pesce.

Aveva, ricordo, tanta superbia e forza

tanta, a dire il vero, tanto che invitava:

Venite uccelli del cielo, riposate

sotto la mia ombra!

Diceva che non si sarebbe mai seccato

ne le sue foglie sempre allegre, agitate

dal vento e dal volo di passeri

giramondo per le campagne.

Odo il: crac! e il tonfo e il silenzio. 

Odo il: cip, cip! del piccolo pennuto

volato giù.

Ho lasciato che il ramo venisse divorato

prima di dare un calcio

a cento foglie secche.

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