Enrica Musio, Senza saperlo nemmeno,
Fara 2010
recensione di Ludovica Zavatta
Senza saperlo nemmeno di Enrica Musio è una raccolta di poesie pubblicata per la primissima volta nel Gennaio 2010, dalla casa editrice Fara.
Si tratta di un insieme di qualche decina di componimenti, alcuni titolati altri meno, scritti in una maniera molto singolare di cui si discuterà più avanti, e che certamente definisce la personalità e lo stile della poetessa.
Gran parte di queste poesie sono dedicate a persone venute a mancare, per esempio la nonna Emilia, e con tono tenerissimo lei si rivolge a loro, provocando l'emotività del lettore che immediatamente si sente coinvolto, e preso, dal medesimo dolore che la poetessa prova.
Musio, classe 1966, è nata a Santarcangelo di Romagna: ama il cinema, la letteratura (in particolare “al femminile”), il teatro, la natura.
Una sua silloge è stata inserita in Antologia Pubblica (Fara 2005).
Nel 2006 ha invece pubblicato, sempre con Fara, la sua opera prima, Dediche Sillabiche, raccolta segnalata dal Premio Aquilaia 2009.
Del 2010, appunto, la raccolta Senza saperlo nemmeno.
La peculiarità della poetessa è quella di procedere a lampi, a flash, inserendo nel testo tutto ciò che le salga alla mente in quel preciso momento, senza curarsi troppo che poi, l’inserito, sia compatibile con quanto è già stato scritto precedentemente.
Di conseguenza, quasi in ogni componimento, troviamo qualche difficoltà e molte ambiguità, che rendono questo modo di poetare ad interpretazione più libera di quanto già normalmente non accada quando si parla di poesia: infatti, essendo questa soggettiva, è normale che ogni lettore ne tragga delle conclusioni personali e che faccia delle proprie considerazioni partendo dal testo che ha sotto, ma nel caso di adesso ciò è ancora più visibile ed è molto facile, con Musio, interpretare in un modo completamente diverso dal modo con il quale hanno interpretato altre persone.
O almeno questo è quanto posso affermare dalla mia esperienza.
È quindi un poetare a salti, a singhiozzo, ma molto originale e che vale la pena di essere conosciuto, così anche da poterlo mettere a confronto con altri modi di fare poesia di altri poeti.
Malgrado alcune incertezze che ho personalmente incontrato durante la lettura, consiglio molto questa raccolta, appunto perché mi ha fatto piacere incontrare, attraverso le sue parole, una poetessa diversa ma in modo buono, speciale, e sono certa che farebbe piacere a tutti discostarsi dalla poesia ordinaria, anche se per un breve tempo.
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