Cara Carla,
ho ricevuto il suo denso volume di poesie che raccoglie i suoi versi dal 2006 a oggi. Innanzitutto, la ringrazio della sua stima e della sua fiducia che ricambio con piacere.
Ci sono numerosi interventi critici, all'interno del testo, che molto meglio delle mie poche parole riescono a riassumere e a rilevare, talora davvero con sorprendente arguzia critica, gli aspetti peculiari della sua poesia.
Posso dirle, senza alcuna pretesa di esaustività, che Tutto il tempo sul petto mette insieme un percorso lirico organico, ragionato, tutto intessuto di un’inesausta consapevolezza di esistere (“il ricordo di quel fuoco / è ancora gioia”).
Un diario, o una raccolta di frammenti ordinati? Di più, credo. Una trama esistenziale in cui l’io lirico esce, non senza fatica, dal percorso trascendentale per raggiungere la sua vera identità, l’eschaton, il suo fine ultimo (“l’ho chiesto al cielo / mi rapisce il mistero”). Giustamente Alessandro Ramberti, in una delle varie prefazioni, ha sottolineato il nesso poesia-preghiera: nelle diverse declinazioni, aggiungerei, di poesia-oracolo, poesia-canto, poesia-rammemorazione, e forse anche, claudelianamente, poesia-lode e poesia-mondo.
Molte altre cose ci sarebbero da dire per dare il giusto valore a un percorso così compiuto. Grazie, dunque, di questa bella e intensa lettura. E sinceri auguri per tutto.
Con un caro saluto,
Alberto Fraccacreta
Assegnista di ricerca
Giornalista freelance
Università degli Studi di Urbino Carlo Bo
Via San Girolamo 6/8 ― 61029 Urbino (PU)
La Resistenza della Poesia
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