venerdì 25 marzo 2022

IT'S FRIDAY | Alcune poesie da "In tono minore" di Evaristo Seghetta Andreoli

 




I gatti


È un nodo nel legno
quello al centro dell’architrave,
che sorregge la volta celeste,
in questa sera piovosa. È il nodo
imperforabile della malinconia.

Lungo la strada i gatti fuggono
al mio passo, più veloci del vento.
Temono l’ombra, che si espande cupa
tra i lampioni e gli ippocastani.

Sarò migliore, domani,
sciogliendo il cuore dalla sofferenza.
Dalle fronde del platano salirò
sopra i tetti, tra comignoli e antenne,
dove gli occhi dei gatti sprigionano luce,

luce propria, come le stelle.


**


Noi, che proveniamo dalle nuvole


Siamo pieni di cose, di case.

Di niente.
Immersi nel tangibile,
abbiamo smarrito ogni meraviglia.
La metamorfosi della purezza
nella concretezza.
Noi, che proveniamo dalle nuvole.

Hanno modificato la nostra mente,
il fine, l’obiettivo.
Hanno imposto il possesso, la proprietà.

Eppure, torneremo liberi,
lievi, tra le braccia sfilacciate delle nuvole,
sospesi ai cirri… E, se cadremo,
sarà soltanto pioggia.


**


Deriva

(a Mariangela Gualtieri)


Ho sfogliato nel tempo le pagine del libro
donato da un dicembre ventoso,
quando fioriva il calicanto: il suo profumo
è una spina nel fianco, che sanguina ancora.

C’è sempre vita nei versi, tessere sparse
nel mosaico della passione,
occhi vitrei che, dai porti più remoti,
fissano la deriva della coscienza.

Così, sulla rotta incerta della fede
navigherò in questo giorno d’estate.


**


Sedici gennaio


Sarà da ricordare questo sedici gennaio,
mentre piove su Firenze, piove su San Miniato,
che severo attende la mia conversione
a lungo rimandata, forse incipiente.

Sul ponte sfilano i lampioni: tra poco accesi,
faranno luce sulla giusta direzione.
Io resto qui, in attesa, al riparo in un caffè.
La barista filippina mi lancia occhiate ostili:
non tollera che scriva su un taccuino per ore,
al prezzo semplice di un tè.

E mi domanda muta che cosa mai si potrà dire
della serata grigia di un sedici gennaio,
con un solo avventore seduto a questo tavolo:
la tazza vuota, una teiera fredda, senza tè.






Evaristo Seghetta Andreoli ( http://www.italian-poetry.org/evaristo-seghetta/ ) è nato nel 1953 a Montegabbione (TR) dove è tornato a vivere dopo molti anni di lavoro in varie città italiane. Da sempre vicino, anche per formazione classica e giuridica, al mondo letterario e artistico, ha pubblicato la sua prima raccolta nel 2013 nonostante componga versi sin da giovanissimo. Egli fa parte dell’Associazione Culturale Pianeta Poesia di Firenze, dell’Associazione Tagete di Arezzo e dell’Officina delle Scritture e dei Linguaggi di Perugia. Collabora con le riviste letterarie Testimonianze, Euterpe e L’area di Broca. Ospite di varie rassegne letterarie tra le quali “Modena Poesia Festival 2019”. Le sue pubblicazioni hanno ottenuto numerosi riconoscimenti, di seguito, oltre ai titoli e agli editori, sono riportati esclusivamente i primi premi assoluti:

I semi del poeta (prefazione di Patrizia Fazzi, Firenze, Polistampa Editore, 2013) - Premio Aronte -Carrara (2017);  

Inquietudine da imperfezione (presentazione di Franco Manescalchi e prefazione di Giuseppe Panella, Passigli Editore, Bagno a Ripoli, 2015) - Premio Firenze Mario Conti Fiorino D’Oro (2015); Premio Giovanni Pascoli - Barga (2016); Premio La Locanda Del Doge- Rovigo (2016); Premio Tagete – Arezzo (2016); Premio Internazionale “Mario Luzi” (2016/2017) - Roma;  

Morfologia del dolore (presentazione di Carlo Fini, Interlinea Editore, Novara, 2015) Premio “La Pergola Arte Firenze - Lilly Brogi” (2018); Premio Equi-Libri Cava De’Tirreni (2019);

Paradigma di esse (presentazione di Franco Manescalchi e prefazione di Carlo Fini, Passigli Editore, Bagno a Ripoli, 2017) - Premio Certamen Apollinare Poeticum Pontificia Università Salesiana di Roma (2018); Premio Astrolabio Pisa (2018); Premio Città di Sassari (2018); Premio Dal Tirreno allo Jonio – Matera (2019). Selezione Finalisti Premio Camaiore, Premio Gozzano, Premio Prato Poesia.

In tono minore (prefazione di Sauro Albisani e postfazione di Flavia Baldi, Passigli Editore Bagno a Ripoli Firenze 2020); Premio Il Convivio (2020) Giardini Naxos (ME); Premio Danilo Masini-Collegio Accademia de’ Nobili (2020) Montevarchi (AR); Premio Cecco d’ Ascoli (2021) Ascoli Piceno; Premio Arturo Giovannitti (2021) Oratino-Campobasso; Premio Leandro Polverini (2021) Anzio. Nella cinquina dei finalisti al Premio Gradiva (2020) e al Premio Gozzano (2020).

Suoi testi e recensioni delle sue opere sono comparse in quotidiani e riviste letterarie italiane e straniere, tra cui: La lettura del Corriere della Sera, La Gazzetta di Parma, La Nazione, Il Resto del Carlino, Erba d’Arno, Retroguardia, Feeria, Il Ventaglio, Atelier, Testimonianze, L’area di Broca, Il Convivio. Alcuni suoi testi sono stati pubblicati in varie antologie tra cui I poeti del centro Italia (2019) curata da Bonifacio Vincenzi; Il fiore delle lacrime (2020) curata da Vincenzo Guarracino; Emilia Romagna (2020) curata da Giorgio Montanari; Distanze Obliterate edita da Puntacapo.  Molti critici e letterati hanno scritto di lui tra gli altri: Gualberto Alvino, Camillo Bacchini, Michele Brancale, Cinzia Demi, Alessandro Fo, Roberto Galaverni, Franco Manescalchi, Giuseppe Manitta, Angelo Manitta, Giuseppe Marchetti, Carmelo Mezzasalma, Luigi Oldani, Giuseppe Panella, Claudia Piccinno, Francesco Ricci, Eleonora Rimolo, Luigia Sorrentino, Antonio Spagnuolo. 


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