mercoledì 12 maggio 2021

«Adesso è quel non-luogo / quel buco nella terra / ciò che resta di più denso.»

Raffaela Fazio, Meccanica dei solidi, puntoacapo 2021

Traduzione inglese di Patrick Williamson
Prefazione di Paolo Ruffilli
Postfazione di Giancarlo Pontiggia

recensione di AR

 


 


I tre versi posti a titolo di questa recensione appartengono a Il carico e si riferiscono al camionista Randall McDougal: il suo carico altamente infiammabile stava per esplodere e lui lo ha portato lontano dalle zone abitate: l’esplosione ha aperto un cratere di 5 metri. Osserva Paolo Ruffilli in prefazione (p.6) che «la poesia di Raffaela Fazio ci conduce dentro quegli attimi estremi in cui si consumano le speranze e le decisioni.»

Sono situazioni di estrema generosità (rischiare/dare la propria vita per salvare altre persone) quelle narrate in questa emozionante e provocante (in quanto ci mette in discussione) raccolta: chi di noi ha il coraggio, in certi frangenti di estremo pericolo, di sacrificarsi (di farsi letteralmente cosa sacra, ovvero di separarsi – il sacro è ciò che si distingue, si separa dal profano), di anteporre al proprio istinto di conservazione la salvezza di persone che magari nemmeno conosciamo? 

Raffaela Fazio – che indaga da tempo l’arte sacra, le espressioni artistiche e letterarie in cui il rapporto con il religioso, il divino, la trascendenza che trasfigura l’umano e lo rende radioso “attivandone” il nucleo spirituale – ci offre un’opera poetica formidabilmente tornita, in cui ogni parola è vagliata, soppesata e inserita nel punto esatto del mosaico in cui può dare il massimo risalto all’immagine, alla tranche de vie evocata. 

13 storie esemplari rivivono in queste pagine con la forza dolce e intensa di una poesia empatica e dallo stile inconfondibile. Il libro si apre con quella di Liviu Librescu, che ne ispira il titolo; egli, 76enne ebreo rumeno sopravvissuto alla Shoa, stava tenendo una lezione sulla meccanica dei solidi, chiuse la porta dell’aula del Virginia Polytechnic Instiute e con il suo corpo impedì all’omicida di fare strage degli studenti: «La porta è attraversata dagli spari / e il corpo non si stacca / è viva barricata / massa cosciente / premuta contro il nulla.» (Aula 204, Meccanica dei solidi). 

Veniamo a conoscere, continuando l’avvincente lettura, testimonianze di dedizione assoluta che non a tutti sono note e meritano invece di rivivere così splendidamente in queste poesie. In Una casa apprendiamo come Lori Jackson abbia fatto scudo a sua madre contro la quale il violento marito (di Lori stessa) aveva puntato la pistola: «Mentre il corpo si getta / sul corpo che protegge / la linfa pare che scorra in senso inverso. // La morte è un tronco cavo  / quasi un nido / intorno a cui resiste il verde.»

Meccanica dei solidi è un testo che scuote, rivela, mette a nudo i sentimenti più essenziali, la brutalità di una umanità perversa, distruttiva ed esiziale a cui si contrappone una disponibilità al bene che non teme di amare fino alla fine, come la mamma cinese che muore a causa di un incendio, ma prima riesce a salvare  i figli gettandoli dalla finestra ai vicini che tendevano le lenzuola (da lei stessa gettate) per accoglierli: «Dopo il parto / ogni madre allatta coi figli / una piccola morte: / li prepara a scordarla quel tanto / che basta alla vita. / (…) / Ora il fumo ha riempito la stanza. / (…) / Ma lei getta due lenzuoli di sotto / e nel vuoto assoluto / dopo il primo, il secondo / dei corpi. // Intervallo infinito. // Poi il suo fiato si spezza. / (…)» (Gravità).

Come scrive in postfazione Giancarlo Pontiggia (p. 80): «Raffaela Fazio crede nell’uomo, e per questo può scegliere una parola che vada dritta alle cose, e che sappia far sentire, nel visibile di ciò che accade, l’invisibile del cuore.»

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