martedì 21 aprile 2020

Mario Fresa ed Ely Martini, la poesia che si ascolta


Mario Fresa ed Ely Martini (ritratti in foto) aprono una sezione di audiopoesia sul blog Le parole viventi. Un archivio sonoro, in continuo arricchimento, grazie al quale si potranno ascoltare testi (selezionati e letti dagli stessi Fresa e Martini) di poeti italiani, francesi e spagnoli, da Dante a Marinetti a d'Annunzio, da Guidacci a García Lorca a Giudici, da Pozzi ad Apollinaire a Leopardi. La parola forte della poesia è affidata, qui, all’interna risonanza della voce, alle sue lunghe ombre riverberanti, al vuoto (colmo di senso) delle pause e del silenzio. È il vuoto a rammentarci, infatti, l'importanza dell'essenziale (irriferibile sempre, se non nei doni dell'astrazione e della mancanza: «Trenta raggi convergono sul mozzo, / ma è il foro centrale che rende utile la ruota. / Plasmiamo la creta per formare un recipiente / ma è il vuoto centrale che rende utile il recipiente. / Ritagliamo porte e finestre nelle pareti di una stanza: / sono queste aperture che rendono utile la stanza. / Perciò il pieno ha una sua funzione, / ma l’utilità essenziale appartiene al vuoto»).

Chi sono i curatori

Mario Fresa (Salerno, 1973). Ha collaborato e collabora a «Caffè Michelangiolo», «Paragone», «Nuovi Argomenti», «Il Verri», «L'Almanacco dello Specchio», «Recours au Poème», «Nazione Indiana», «La Revue des Archers», «Poesia». I suoi testi poetici sono presenti in varie antologie pubblicate sia in Italia sia all'estero, da Nuovissima poesia italiana (a cura di M. Cucchi e A. Riccardi, Mondadori, 2004) alla recente Ventidós poetas por un nuevo milenio (numero monografico della rivista «Zibaldone. Estudios italianos» dell'Università di Valencia, 2017). Fa parte del Comitato di Redazione del semestrale «La clessidra» e della rivista internazionale «Gradiva» (Università di Stony Brook, New York). Esordisce nel 2002 con Liaison, un libro di prose e di poesie introdotto da Maurizio Cucchi (edizioni Plectica; Premio Giusti Opera Prima, Terna Premio Internazionale Gatto) cui fanno séguito, tra le altre pubblicazioni di poesia: Alluminio (LietoColle, 2008, con un'analisi critica di Mario Santagostini; tradotto in Francia nel 2019); Costellazione urbana (Mondadori, «Almanacco dello Specchio» n. 4, 2008); il poemetto in due tempi Luci provvisorie (Mondadori, «Nuovi Argomenti», 2009); un frammentario romanzo in versi, Uno stupore quieto (Stampa2009, con prefazione di Maurizio Cucchi, 2012; menzione speciale al Premio Internazionale di Letteratura Città di Como); La tortura per mezzo delle rose (nel sedicesimo volume di «Smerilliana», 2014, con un saggio di Valeria Di Felice); Teoria della seduzione (Accademia di Belle Arti di Urbino, con opere visive di Mattia Caruso, 2015); il prosimetro Svenimenti a distanza (Il Melangolo, 2018, con una riflessione critica di Eugenio Lucrezi; Premio Internazionale Cumani Quasimodo). Quindici nuovi testi poetici, tratti dal suo prossimo libro Il mantello di Goya, sono stati anticipati sul n. 70 de «Il Verri» e sul quotidiano «La Repubblica». Ha tradotto dal greco moderno (Sarandaris), dal latino classico e medievale (Catullo, Marziale, Pseudo-Bernardo di Chiaravalle) e dal francese (Baudelaire, Rimbaud, Musset, Apollinaire, Desnos, Frénaud, Cendrars, Char, Duprey, Queneau). Cura il blog Le parole viventi e, insieme con Federica Giordano, Il re pescatore (rassegna di Musica e Storia). 

Ely Martini è nata a Genova e vive a Spotorno (Sv). Si è formata presso il liceo artistico Paul Klee, e successivamente come operatore culturale in ambito museale. L’interesse per il teatro e la recitazione l’ha portata a frequentare i corsi presso il teatro Carignano di Genova. Ha lavorato presso il Palazzo Ducale di Genova in occasione di mostre eventi e visite guidate. In seguito ha collaborato con l'ufficio attività culturali della Biblioteca Universitaria di Genova contribuendo alla realizzazione di vari eventi e incontri poetici. Ha partecipato a numerosi reading poetici ed eventi artistici, in particolare al reading multimediale Mimesis, realizzato in collaborazione con La Claque Fondazione Luzzati e con il Festival Internazionale di Poesia di Genova. Nel 2012 si è svolta a Roma, presso la Biblioteca di Storia dell’Arte e Archeologia, la mostra personale, dal titolo “Parole in tracce di china”, nella quale i suoi lavori, disegni e poesie, hanno raccontato una sperimentazione di sensazioni sinestetiche, dentro un caleidoscopio di visioni che si fanno parola, colore, forma, sonorità: in spirali e mutazioni continue, dalla luce all’assorbimento della luce, come nella sua poesia Nero: «… non è un’orchestra / non è una sinfonia / il nero è una nota / il nero è un’idea / figlia dell’aria che respiro».