sabato 6 aprile 2019

Tornando da Madrid: quattro chiacchiere con Gastone Cappelloni




 
Bentrovato Gastone.

Ti propongo di condividere con i fruitori del blog le nostre conversazioni a Madrid.


Credi nel ruolo itinerante del poeta?

Assolutamente sì. Fondamentale, quasi prerogativa di vita per continuare nel confronto e nell’introspezione che mai deve essere accantonato, conoscere è rivivere lo stesso rapporto che abbiamo costruito con noi stessi, crescendo e maturando, guai se ciò non avvenisse.


 
Il curriculum per titoli conta per te più dell'ascolto dei lettori?

Il curriculum è e rimane il resoconto di quello che si è realizzato, un promemoria espressivo per se stessi, un fiore all’occhiello che sintetizza il percorso, e nulla più, non facciamoci distrarre da illusoria e vana gloria, ma ancor di più dal cammino che va intrapreso per continuare a incuriosirsi e confrontarci con gli altri. Nei lettori si completa, continuamente, il viaggio introspettivo verso nuove mete, amicizie, e sicuramente occorre la voglia di mettere gli altri in condizione di raccontare per trarre nuova linfa umana amalgamandosi con esperienze vissute, insomma un arricchimento reciproco da non “sottovalutare”.


 Sant'Angelo in Vado e Mar del Plata. Cosa rappresentano nel tuo cuore?

Come potrei non amarle? Sant’Angelo in Vado, il Paese dove sono nato e vivo. Mar del Plata (Argentina), che mi ha adottato con affetto, oltre allo zio Lino, fratello di mio Padre, emigrato in questa Città nel 1950, rappresenta anche un raccolto di tantissima stima: infatti, nella stessa Mar del Plata, nel 2018 sono stato insignito con il Titolo di “Visitante Notevole”, massima onorificenza istituzionale, per essermi distinto nell’ambito culturale. Due realtà differenti, ma che battono all’unisono nel mio voler essere e “continuare” a vivere. A ottobre di quest’anno farò il mio quarto viaggio in terra Argentina!


 So che ti attendono nuovamente in Argentina. Racconta!

Raccontare? Non finirei mai di farlo, Gastone e l’Argentina, posso affermarlo tranquillamente sono diventati un tutt’uno, vuoi per la poesia, per lo zio Lino, per le tante amicizie, mi aspettano in tanti come “rito oramai consacrato”. A ottobre di quest’anno ci andrò in veste di Testimonial Culturale della Regione Marche, parteciperò alla fiera del Libro di Mar del Plata, incontrerò alunni delle Scuole, Istituzioni, Associazioni Culturali, Associazioni Regionali, Presentazioni, Radio, Tv, ecc. E questo è tutto ciò a cui una persona “curiosa” come me può aspirare con soddisfazione e orgoglio. Incamerando quel bagaglio di vita che continua a far parte della “fame mia di conoscenze”.

 Il tuo rapporto con gli animali è fonte d’ispirazione?

Rientra nel percorso taumaturgico che la vita ti offre, quindi fonte accessibile con profitto da parte del cuore. Sì, gli animali e in modo speciale Jenny, la volpina che da quattordici anni allieta il mio “destino”, hanno permesso di soffermarmi traendo ispirazione e consigli umani per viaggiare mentalmente ancor più preparato emotivamente. Sanno parlare consigliandoti senza inganno o doppi sensi, e questo mi ha dato modo di non perdere mai lo stimolo poetico, insomma un consigliere spirituale sempre attenta sulla vita e sulle sue croniche mancanze.


Credi che la natura abbia bisogno di una schiera di poeti ambientalisti per dire la sua?

Tu non puoi criticare gli altri e poi ti comporti peggio, nel senso, la natura come ogni cosa non ha bisogna di difensori o paladini bravi a scrivere cavalcando l’onda struggente che sta uccidendo il pianeta, ma preferirebbe azioni concrete anche da chi riempie il foglio in sua difesa e poi non fa nulla per amarla e difenderla. Anche in poesia vedo troppe “mode”, dove l’ordine imperante è scrivere senza ritegno o pudore, e non può essere una critica nei confronti di nessuno da parte mia, perché semplice osservatore incuriosito di quello che leggo o noto. Noto con amarezza come scrivere sia diventato un mezzo per mettersi in mostra, una maniaca ostentazione, quasi vitale, rimango dall’idea che non sia sufficiente avere fogli e penne per raccontarsi, per trasmettere riflessioni, se manca il senso del cuore. Grazie a Dio non mi ritengo un poeta, quindi critico feroce di me stesso, e credimi, non guasta!

 Il poeta oggi può essere confinato in una torre d'Avorio?

Dipende cosa intendi per torre d’Avorio. Isolato o protetto? Credo che il ruolo del Poeta sia semplicemente all’interno della società, dello stato d’animo di se stesso, della propria famiglia. Il Poeta non ha né confini mentali né turbe da riscoprire cercandole, amandole, denigrandole, sezionandole, ma la capacità emotiva di sapersi raccontare perché vittima inconsapevole di un destino che coinvolge anche chi non scrive, essere poeti non vuol dire scrittura ma arricchimento per le altrui “ossessioni”.


 L'eredità dei tuoi genitori in cosa consiste?

Quando stai per toccare continuamente il fondo e non sai come uscirne, ecco che improvvisamente sei davanti al bivio che non ti aspetti ma che attendevi perché legato emotivamente allo stesso inconscio di vita vissuta, intrapresa da sempre al sole di formativi valori. Altruismo, generosità, abnegazione, rispetto, disponibilità, senso di giustizia, e potrei continuare a tessere le lodi dei miei genitori, e se oggi sono fiero di quello che sono ringrazio babbo e mamma per questa loro eredità di sana onestà intellettuale.


L'incontro con le nuove generazioni cosa ti ha trasmesso?

Tutto e nulla, le nostre generazioni hanno saputo interpretare al meglio la vita, centellinando al meglio i consigli da parte dei nonni e genitori, plasmandoci nel futuro che poi avremmo attraversato. Per noi, almeno nel caso mio, la vita è stata particolarmente dura, dove nulla era concesso perché vestiti con abiti logori, da acquistare al mercato “dei sacrifici”. Il futuro rimarrà sempre dei giovani, di generazioni che costruiranno con arguzia e sagacia scelte per crescere migliorandosi, a patto che non dimentichino chi sono e l’umiltà per conoscere il mondo, dove nessuno nasce imparato, anzi, solo così se accetteranno il ruolo di comprimari, ma con lo spirito poi di essere dei numeri uno allora sì che il futuro sorriderà senza artifizi o vana gloria.

Si può scrivere poesia senza aver mai letto le opere di un poeta?

I miei genitori sono stati dei grandi poeti nonostante non abbiano mai scritto poesie, rivivendo poi quello che hanno vissuto. Aggiungo senza ombra di smentita che il poeta appartiene al ciclo della vita con le sofferenze e le privazioni che da sempre caratterizzano l’esistenza. I miei genitori hanno cresciuto con tanti sacrifici sei figli, conoscendo lutti, stenti, privazioni, prigionia in Germania del babbo, sofferenza, distacco dalle famiglie, ricordi che ancora mi toccano profondamente, quindi vogliamo parlare di cosa, di chi? I Poeti sono loro un perenne libro e “specchio” un patrimonio di cultura nata e vissuta nella realtà del dolore. Nessuno è poeta, ma già essere un profondo conoscitore della propria emotività è sicuramente un buon inizio, poi (sai che amo ironizzare): diffida delle imitazioni!
 Una poesia per i lettori?




Domani, sarò,

nelle libertà

di vestiti senza età,

a congiungere

spazi senza spazio,

riflettendo

sull’anemia dell’amore.



Mendicandone

esultanze senza capricci,

m’inginocchierò

sui ritornelli inventati,

aggiungendo parole

che conserveranno

nei giorni dedicati,

il profumo assetato

degli incensi.




  


Poeta contemporaneo, classe ’57, nasce a Sant’Angelo in Vado (Pesaro\Urbino). Penna fertile e dinamica ha pubblicato tutt’oggi ben 21 sillogi. “Un seme oltre oceano” e “6.0”  tradotti anche  in lingua spagnola, presentandoli sia in Argentina, che in Spagna, riscontrando notevole successo tra il pubblico e critica letteraria. Le sue poesie, sono presenti su circa 150 Antologie letterarie nazionali e internazionali, portali e riviste cartacee. Alcuni suoi libri inseriti sul sistema bibliotecario statunitense.




Ha ricevuto riconoscimenti nazionali e internazionali tra cui il Premio Internaz. “Meet the Artist” Ostia Antica - Premio internaz. “Arte, Cultura, Solidarietà” Pescasseroli Aquila - Accademia Internazionale la Sponda -  Finalista nazionale Maschera d’Argento Comiso Ragusa, e classificandosi sul podio e arrivando finalista o meritevole.  Ospite in radio nazionali ed estere Argentina, Spagna, Belgio, Italia.



“Testimonial” per l’anniversario della promulga delle “Regie Patenti” 2018 Chivasso (To)



Poeta e testimonial Regione Marche in terra Argentina, nel tour poetico del volume “Un Seme oltre oceano”, 2014 e del volume  “6.0” negli anni 2017 e 2018, sempre nel 2018, a Mar del Plata, Argentina, è stato insignito, da parte del “Concejo Deliberante del Partido de General Pueyrredon con il  titolo “ Visitante Notable”.


 http://www.gastonecappelloni.com/

 Report a cura di Claudia Piccinno 

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