giovedì 29 novembre 2018

Questionario di Proust [5]: Giancarlo Baroni


Questionario di Proust
A cura di Mario Fresa


Le risposte di Giancarlo Baroni






Il tratto principale del mio carattere. 
La compresenza di caratteristiche a volte opposte. Questo comporta da un lato indecisione e dall’altro il vedere le cose da più punti di vista.


La qualità che desidero in un uomo. 
La fiducia.


La qualità che preferisco in una donna. 
Personalità e tenerezza.


Quel che apprezzo di più nei miei amici.
La condivisione di un percorso comune.


Il mio principale difetto.
La mancanza di prontezza e di coraggio.


La mia occupazione preferita.
Leggere, possibilmente senza esagerare.


Il mio sogno di felicità.
Essere contento.


Quale sarebbe, per me, la più grande disgrazia.
Perdere gli affetti e la salute. 


Quel che vorrei essere.
Una persona pacificata.


Il paese dove vorrei vivere. 
Questo, l’Italia; la mia città: Parma. Oppure Bologna.


L’animale preferito. 
Il cane, non un cane aggressivo ma affettuoso e alla stesso tempo autonomo.


L’oggetto cui sono più legato.
Più che gli oggetti amo gli ambienti che li contengono, ambienti che mi fanno sentire a mio agio. 


I miei autori preferiti in prosa. 
Fenoglio, Calvino, Kafka.


I miei poeti preferiti. 
La poesia contemporanea italiana è ricca di talenti. Ne cito due: Pier Luigi Bacchini e Raffaello Baldini.


I miei eroi nella finzione. 
Ulisse e Don Chisciotte.


Le mie eroine preferite nella finzione. 
Alice nel paese delle meraviglie; Penelope che possiede la forza della pazienza, virtù più femminile che maschile.


I miei compositori preferiti.
 
Sono parmigiano, quindi non posso non dire Giuseppe Verdi. Aggiungerei Ennio Morricone.


I miei pittori preferiti. 
Rosso Fiorentino, Magritte, Morandi; l’elenco sarebbe lungo.


I film più amati.
“Il settimo sigillo”, “Lawrence d’Arabia”, “L’armata Brancaleone”.


I miei eroi nella vita reale. 
Le tante persone anonime e comuni che donano il proprio tempo e la propria disponibilità per aiutare in vari modi il prossimo.


Le mie eroine nella storia. 
La storia ha offerto alle donne poche possibilità di diventare delle eroine; il loro “eroismo” è più discreto e meno esibito ed egocentrico rispetto a quello maschile.


La riforma che apprezzo di più. 
Quelle che favoriscono libertà, giustizia, rispetto e dignità delle persone.


I miei nomi preferiti. 
Davide e Agata.


Quel che detesto più di tutto. 
La violenza, la sopraffazione, i soprusi, lo sfruttamento, l’intolleranza.


Il dono di natura che vorrei avere.
La serenità, l’allegria. 


Se avessi un milione di euro.
Acquisterei un appartamento non troppo grande ma con un’ampia terrazza; darei dei soldi a figlia e nipoti e un po’ in beneficenza.


Come vorrei morire. 
Senza soffrire troppo e troppo a lungo, senza perdere la dignità.


Stato attuale del mio animo. 
Malinconico ansioso.


Le colpe che mi ispirano maggiore indulgenza.
Gli errori fatti in buonafede e non per tornaconto.


Il mio motto. 
“Festina lente”: “Affrettati lentamente”.