lunedì 26 novembre 2018

Gian Ruggero Manzoni su Circostanze certe e Dimentica chi sono




CIRCOSTANZE CERTE di Colomba Di Pasquale, Fara Editore, pubblicazioni volute dall’amico Alessandro Ramberti, direttore della casa editrice riminese. Questa, della Di Pasquale, è una raccolta di poesie direi importante, oltretutto coronata da un’infinità di riconoscimenti: Vincitrice del concorso Versi con-giurati; finalista al Premio Cittadellapoesia 2018; finalista al Premio Alberoandronico 2018; finalista al Premio STORIE IN CAMMINO… UN CAMMINO DI STORIA 2018; finalista al Premio Di Liegro 2017 etc. etc. Colomba Di Pasquale insegna Diritto ed Economia all’I.I.S. “E. Mattei” di Recanati, dove risiede. Con Del Monte Editore ha pubblicato Viaggio tra le parole nel 2006 e con Nicola Calabria Editore Una vita altrove nel 2007. Nel 2008, con Fara Editore, ha dato alle stampe Il resto a voce. Nel 2010 presso Genesi Editore ha pubblicato Dulcamara, con prefazione di Vivian Lamarque, e, con Fara Editore, nel 2014, Il mio Delta e dintorni, sempre con prefazione di Vivian Lamarque. Ha scritto di lei Edoardo Gazzoni: “La narrazione si fa panorama e scansione di luoghi. Non tutti i panorami sono da cartolina, il ritmo lo dichiara e avanza caricando l’attesa di uno scioglimento certo”; e così ha detto della sua opera Anna Ruotolo: “La voce di Colomba Di Paquale ha forza e stile e riflette mirabilmente il vissuto di un’anima immersa nella realtà naturale e sociale con un occhio fotografico sensibilissimo ed empatico sempre in tensione fra particolare e universale. […] La sua è una poesia dell’evidenza, uno stare attorno alle certezze del mondo – opposte alle occorrenze, occasioni – quasi (o senza un ‘quasi’) dentro quei famosi scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede”.



DIMENTICA CHI SONO di Griselda Doka, Fara Editore. Questa raccolta, Seconda Classificata al concorso Faraexcelsior 2018, è un insieme che indubbiamente va letto con estrema attenzione per la sincera tensione poetica che contiene. Griselda Doka (Tërpan Berat, Albania, 1984) è Dottore di Ricerca in Studi Letterari, Linguistici, Filologici all’Università della Calabria. I suoi interessi scientifici si basano sulla lingua e la letteratura albanese, sulle scienze traduttologiche e sulla letteratura della migrazione. Attiva come operatrice culturale, è membro di varie giurie letterarie. Nel 2015 ha pubblicato le raccolte Soglie (Aletti) e Solo brevi domande esiliate (Fara, premio della critica Poem Award Academy, Napoli, 2016). Oltre alla sua lingua madre, scrive anche in italiano. Vive e lavora in Calabria nell’ambito dell’istruzione e dell’accoglienza ai migranti. Dai giudizi dei giurati: “L’intensità dei versi della Doka è molto spesso assoluta” (Antonella Jacoli); “Una lettura intensa dalla quale si esce dopo essersi analizzati, puniti, redenti” (Bruna Cicala); “… lirica e nervosa, capace di lanciare abbaglianti sprazzi e subito dopo di chiudersi in un corrivo e introverso silenzio” (Salvatore Ritrovato). Uno dei suoi bei testi: “Se la mia parola ti giunge inaspettata / insolente, piena e rovente / una foglia d’ortica / che sfiora la pelle lesionata / flagello / la parola / travolge / oltraggia / spiazza / il tuo silenzio / il tuo ricovero / vuoto / manchi di fede / manchi di odio / quando la parola ti giunge / inaspettata / vera / vera / vera / erranza ardente / che scioglie il sole / in gola”.

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