A cura di Mario Fresa
Il tratto principale del mio
carattere.
Uomo tranquillo,
dedito all’ascoltazione e alla riflessione, per uno spiccato senso di delicatezza
verso l’altro. Offrirsi sempre con modestia, ogni qualvolta venga richiesto un
intervento.
La qualità che desidero in un uomo.
Educazione civica e
morale innanzi tutto, bagaglio culturale di notevole spessore, capacità di
amare.
La qualità che preferisco in una
donna.
Semplicità e purezza
dei sentimenti. Apertura mentale e capacità di amare oltre il sublime.
Quel che apprezzo di più nei mei amici.
Sincerità e
disponibilità! Doti che difficilmente oggi riesci a trovare negli uomini, ormai
violentati dalle necessità del tutto subito e gratis.
Il mio principale difetto.
La pigrizia fisica.
La mia occupazione preferita.
Lettura e scrittura. Immerso nella creazione e nella ricerca del verso. - La
poesia diviene allora immagine riflessa del reale attraverso le parole che si
intercettano per l’irraggiungibile, e risuonano di metafore per accarezzare il
vertice della musica, dalle profondità misteriose alla luce sospesa e
indefinita. La poesia è senza alcun dubbio il sostentamento del subconscio, che
cerca in mille modi di eliminare l’illusione per accarezzare il mito
della realtà incoercibile.
Il mio sogno di felicità.
Inseguire la poesia in
ogni manifestazione del quotidiano, nella certezza di essere amato senza
limiti.
Quale sarebbe, per me, la più grande
disgrazia.
La più grande
disgrazia per me è già avvenuta con la perdita della mia compagna, deceduta sei
anni addietro. Donna dolce, gentile, innamorata di me sino al sacrificio, ella
è stata per circa sessanta anni di vita in comune il riferimento vivente dei
sentimenti elevati, nel vortice dell’amore inteso quale totale abbandono.
Quel che vorrei essere.
Quel che sono! Quel
che sono stato!
Il paese dove vorrei vivere.
Napoli, sempre e solo
Napoli, dove sono nato e dove vivo ed ho vissuto in maniera brillante e
significativa.
L’animale preferito.
Il cane.
L’oggetto cui sono più legato.
Il libro.
I miei autori preferiti in prosa.
Hemingway.
I miei poeti preferiti.
Ho letto centinaia di
autori, centinaia di volumi, per cui non riesco a precisare quali siano gli
scrittori preferiti. Un ventaglio che parte da Omero e sfiora Gabriele d’Annunzio, che affonda in Dante specialmente con l’Inferno e
finisce con Giovanni Raboni.
I miei eroi nella finzione.
Nessuno.
Nessuna.
I miei compositori preferiti.
Chopin, Verdi, Ennio Morricone.
I miei pittori preferiti.
Gli Impressionisti
francesi.
I film più amati.
I film storici, i gialli.
I miei eroi nella vita reale.
Gli scienziati,
ricercatori degni di stima e di fiducia.
Le mie eroine nella storia.
Nessuna, tranne un
enorme interesse per la famosa e attivissima Rita Levi Montalcini, che potrei
annoverare come eroina nella battaglia conto le patologie.
La riforma che apprezzo di più.
Difficile domanda
perché di riforme ne abbiamo avute molte ed alcune altamente significative, nel
mentre ne abbiamo attualmente diverse e pericolose. Una preferenza forse la
dedicherei alla giustizia.
I miei nomi preferiti.
Nomi di battesimo? Francesco,
Mario.
Quel che detesto più di tutto.
Detesto l’ignoranza,
l’arroganza, l’invidia.
Il dono di natura che vorrei avere.
L’eloquio, la capacità
di parlare a braccio senza leggere quel che invece preparo per scritto ogni
qualvolta che viene richiesto il mio intervento come critico o relatore.
Se avessi un milione di euro.
Cercherei di alleviare
il carico economico dei miei tre figli.
Come vorrei morire.
Fulminato in pieno
benessere, per non essere di peso agli altri, per non soffrire di patologie
lunghe e corrosive, per poter dire un’ultima volta “Tutto OK!”
Stato attuale del mio animo.
Sereno. Ben disposto
alla vecchiaia che fortunatamente per me scorre limpida, ancora ricca di
creatività e senza intoppi clinici. Nella inesausta meditazione sulla vita e
sulle vicissitudini, rincorrendo l’attivazione dei sentimenti che cercano voce
nel mistero che affascina e tradisce.
Le colpe che mi ispirano maggiore
indulgenza.
Difficile
pronunciarsi. Se c’è colpa bisogna perseguirla sempre e comunque. Forse un
particolare riguardo potrei accettarlo per reati commessi da individui non in
equilibrio psichico.
Il mio motto.
“Futtetenne!” (in vernacolo napoletano: “Non ragioniam di lor ma guarda e passa !” ).