lunedì 24 settembre 2018

«e sappiamo che siamo vivi / solo perché è nostro l'andare.»


poesie di Paola Renzetti






L'aquila

Che bellezza è mai
a rapirci lo sguardo

e l'attesa sovrana
nel silenzio
che scuote la rupe?

Un nastro lungo
e una nera carezza
che così
non si era mai vista

le sue ali spiegate
a planare, a sostare...

e poi improvvisa
l'inghiotte la nube.




Un giardino

Ecco un giardino di periferia:
il giardino disposto sul balcone.

Nei vasi senza volute e pretese
nessuna arte se non resistenza
e presenza che sa osare con poco.

Non è l'aulica rosa ma il geranio
a vivere in cattività, lui ce la fa.
Non muore, insiste con noi
e nulla sa, ma non importa!

Rende dolcezza a un posto
che pare averla persa
o comunque resa a stento.

Non si cura di chi ogni giorno
si china su di lui e aggiunge
un po' di vita alla bellezza.




Buona sorte


Dall'albero spezzato

uno nuovo protende le sue foglie
giovani vibrano richiami

nel breve indugio della notte

L'uccello si era posato
sul ramo all'ombra
con le sue ali chiuse.

Pareva piccolo
così esposto al nostro umore
quale che fosse

Guardava senza osare, immoto
e stanco per le sue lunghe migrazioni

(come disse un vecchio che passava)

Fu per l'uccello quel nostro andare
la sua buona sorte
nel giorno ignoto al vento

e perso nell'oscurità

che ora riappare a mutarsi
in bianco velo e leggero.


Un carro rosso

Un carro rosso sulla riva del mare…

Luce, luce del mattino che avanza
le tese degli ombrelli nella brezza
le pose fisse nell'istante dei corpi.

Un carro rosso sulla riva del mare!

Spazza via l'immobile vista
l'evento nuovo risuscita l'anima
tutto si porge, si volge all'istante
rivela l'insolito accadere imprevisto.

Un carro rosso sulla riva del mare.

L'artista toscano l'aveva dipinto
un filo d'erba e cappello sugli occhi

mai ce ne furono di così acuti
sul lungomare, di lampi veggenti.


La volta del cielo

E piangere e cantare e scrivere!
Sulla strada non resta che la voce
degli imbuti bianchi di fiori
salgono ai rami così presto
si sono destate le garzette.

Nel mattino già oppresso di sole
non ritorna la valle verde
già si perde nel tempo recente
che il nulla diviene e permane.

C'è sempre il cielo stellato
il buio profondo della volta
a proclamare che lui infine sarà
e sappiamo che siamo vivi
solo perché è nostro l'andare.





Paola Renzetti è nata nel 1955 a Graiana, un piccolo paese dell'Appennino parmense, dove ha trascorso i primi anni dell'infanzia. È poi vissuta a Milano e provincia, dove ha studiato e lavorato, prima in una grande azienda metalmeccanica e poi come insegnante nella scuola primaria. Da sempre è appassionata di scrittura e pittura. Ha frequentato e frequenta tuttora la scuola degli artefici e di nudo dell'Accademia di Brera. Ha pubblicato nel 1997 un volumetto di poesie dal titolo Stazioni, con la casa editrice Rangoni. Sue poesie sono presenti in alcuni blog letterari. È attivo il suo blog personale: Prima dei tasti sul cuore:il territorio dell'agire poeticoA breve sarà pubblicata una raccolta delle sue poesie dal titolo: Verrà la notte dalla casa editrice 96 rue de la Fontaine.

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