Claudia Piccinno, insegnante di Castel Maggiore, unica
delegata italiana
2018 UNESCO DÜNYA ŞİİR GÜNÜ İSTANBUL FESTİVALİ
2018 UNESCO ISTANBUL FESTIVAL - WORLD POETRY DAY
2018 UNESCO ISTANBUL FESTIVAL - WORLD POETRY DAY
BAHÇEŞEHİR U NIVERSITY “B” CONFERENCE
HALL AND ITS FOYER
13.00-14.00 Registration
14.00-14.20 Piano and Vocal Recital
Piano:
Lena Şenol
Sopranos:
Aslı Uyar, Özlem Benli
Baritone:
Yunus Akbaş
14.20-14.30 Turkish Art Music Recital
Lute Playing & Singing, Composer: Fatoş Koçarslan
14.30-15.00 Opening Speeches
15.00-15.20
Presentation of the International
Writers and Translators Center of Rhodes
15.20-17.00 Poetry Reading
17.00-18.00 Book Signing by the Poets
18.00-18.30
The Opening of the Portraits and Poems Exhibition of the World and Turkish
Poets
19.00-23.00
GALA DINNER
22 MART MARCH 2018 PERŞEMBE /THURSDAY
(HALKALI BAHÇEŞEHİR
KOLEJİ / COLLEGE)
11.00-15.00
“Children show– Poetry Reading- Visit at the college”
19.00-24.00 Farewell Dinner
Questo il ricco
programma degli eventi ben organizzati dalla Bahçeşehir University e dal
Bahçeşehir College per IL FESTIVAL DELLA
GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA
PATROCINATA DAL COMITATO UNESCO DI ISTANBUL PER IL 2018.
Oltre
al presidente del festival Haydar
Ergulen gli organizzatori e ideatori sono stati Mesut Senol, , poeta turco, traduttore freelance, istruttore di
comunicazione e redattore, la docente capo del dipartimento di sociologia Nilufer Narli, e Osman
Öztürk, poeta turco, capo di sicurezza privata e capo dipartimento
sicurezza dell'Università Bahçeşehir. Tra gli ospiti oltre Claudia Piccinno, come unica delegata italiana, Gino Leineweber per la Germania, Mawar Marzuki per la Malesia, Reshma Ramesh per l’India, Nancy Tryposkoufi-Kampouri , direttrice del centro culturale di
Rodi, Grecia, Jenny Geege per la
Mongolia, Androulla Shati per Cipro, Barbara Pogačnik per la Slovenia, Zorin
Diaconescu e Monica Voudouri per la
Romania, Eleftheria Binikou per la
Grecia, Maya Herman Sekulic per gli
Usa e Milica Lilic per la Serbia, Betul Dunder, Canan Tan, Arzu S Kabukçu
Emel İrtem, Mehmet Hakki Sucin, Haydar Ergulen, Arife Kalender,Nilay Ozer,Nurduran
Duman per la Turchia.
La
cerimonia del 21 marzo è stata presentata da Mesut Senol e Fatos Kocarslan, la seconda giornata ancora da Mesut Senol e Arzu Büyükoglu.
Rientrare
in Italia dopo una simile esperienza di ascolto e progetti condivisi, con
frequenti scambi in brainstorming attorno a una tavola rotonda, dopo aver
visitato college e università di prestigio, dopo un’intervista alla radio ed
una breve escursione sul Bosforo in un panfilo..è stato inizialmente traumatico
…perché Istanbul e i suoi abitanti istillano magia e appartenenza nella mia
indole mediterranea, però metabolizzato il ritorno, posso ripescare mille
ricordi, non solo tra le pagine dell’antologia ricca di promettenti poesie, per
portare ai miei studenti la freschezza del nuovo, e per raccontare ai miei
connazionali che nulla è come sembra. La televisione spesso ci rimanda immagini
mistificate degli altri popoli, avvalora l’idea che la Turchia sia un paese
sfortunato e poco all’avanguardia, io ci sono stata già tre volte e ho
conosciuto professionisti e donne in carriera, molto più emancipate di me,
gentleman raffinati che parlano più lingue, giovani volenterosi di costruire il
futuro del paese. Ogni volta ho viaggiato con imprenditori o manager di imprese
italiane che hanno fornitori o filiali a Istanbul e nessuno di loro è esente
dal fascino che esercita questa megalopoli, pur con le sue contraddizioni e le
difficoltà di ogni grande metropoli.
L’insegnamento
ha allenato il mio sguardo a cogliere i bisogni dei più fragili, la mia poetica
non trascura le periferie, per indole cosmopolita e zingara colgo le
somiglianze prima delle differenze a cui comunque approdo come valore
estrinseco di ogni identità, ebbene malgrado tutto questo posso affermare che
se il globo fosse un unico stato, sicuramente Istanbul sarebbe il centro del
mondo perchè lì s’intrecciano le radici di ogni popolo del Mediterraneo.
Ogni
mio soggiorno in Turchia se pur breve mi conferma il fermento culturale
esistente non solo a Istanbul, ma anche ad Ankara e Smirne, da cui confluiscono
altri poeti, traduttori e docenti di ogni ordine e grado.
Molti
inoltre sono i talenti nel campo artistico e musicale e ciò non sorprende perché
sin dal Kindergarten I bambini vengono avviati a suonare uno strumento.
Abbiamo
avuto l’onore di assistere a meravigliosi concerti e a danze folcloristiche,
nonché di essere
spettatori
di uno show teatrale organizzato dagli studenti e dai docenti del college che
ci hanno omaggiato dei nostri versi recitati in lingua turca.
Mi
auguro che le istituzioni italiane e gli imprenditori possano emulare simili
iniziative in un’ottica di crescita comune e di apertura al dialogo, non solo
nei riguardi degli ospiti stranieri, ma tra studenti, cittadini e sponsor
creando sinergie effettive come quelle che ho vissuto a Istanbul, non solo su
un palco, ma attorno a una tavola rotonda dove docenti, poeti e studenti si
passavano il pane e l’amore per la letteratura.
Solo
chi legge alimenta il pensiero critico e si decondiziona da inutili stereotipi.
Claudia
Piccinno
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