giovedì 29 marzo 2018

Due giorni di poesia nell’università e nei college Bahçeşehir a Istanbul



Claudia Piccinno, insegnante di Castel Maggiore, unica delegata italiana

 2018 UNESCO DÜNYA ŞİİR GÜNÜ İSTANBUL FESTİVALİ
2018 UNESCO ISTANBUL FESTIVAL - WORLD POETRY DAY
BAHÇEŞEHİR U NIVERSITY “B” CONFERENCE HALL AND ITS FOYER

13.00-14.00                   Registration
14.00-14.20                   Piano and Vocal Recital
                                       Piano: Lena Şenol
                                      Sopranos: Aslı Uyar, Özlem Benli
                                       Baritone: Yunus Akbaş
14.20-14.30                   Turkish Art Music Recital
                                       Lute Playing & Singing, Composer: Fatoş Koçarslan
14.30-15.00                   Opening Speeches
15.00-15.20                   Presentation of the International Writers and Translators Center of Rhodes
15.20-17.00                   Poetry Reading
17.00-18.00                   Book Signing by the Poets
18.00-18.30                  The Opening of the Portraits and Poems Exhibition of the World and Turkish Poets

19.00-23.00                  GALA DINNER

22 MART MARCH 2018 PERŞEMBE /THURSDAY

(HALKALI BAHÇEŞEHİR KOLEJİ / COLLEGE)
11.00-15.00                  “Children show– Poetry Reading- Visit at the college”
19.00-24.00                   Farewell Dinner

Questo il ricco programma degli eventi ben organizzati dalla Bahçeşehir University e dal Bahçeşehir College per IL FESTIVAL DELLA  GIORNATA  MONDIALE DELLA POESIA PATROCINATA DAL COMITATO UNESCO DI ISTANBUL PER IL 2018.

Oltre al presidente del festival Haydar Ergulen gli organizzatori e ideatori sono stati Mesut Senol, , poeta turco, traduttore freelance, istruttore di comunicazione e redattore, la docente capo del dipartimento di sociologia Nilufer Narli, e  Osman Öztürk, poeta turco, capo di sicurezza privata e capo dipartimento sicurezza dell'Università Bahçeşehir. Tra gli ospiti oltre Claudia Piccinno, come unica delegata italiana, Gino Leineweber per la Germania, Mawar Marzuki per la Malesia, Reshma Ramesh  per l’India, Nancy Tryposkoufi-Kampouri , direttrice del centro culturale di Rodi, Grecia, Jenny Geege per la Mongolia, Androulla Shati  per Cipro, Barbara Pogačnik per la Slovenia,  Zorin Diaconescu e Monica Voudouri  per la Romania, Eleftheria Binikou per la Grecia, Maya Herman Sekulic per gli Usa e Milica Lilic per la Serbia, Betul Dunder, Canan Tan, Arzu S Kabukçu Emel İrtem, Mehmet Hakki Sucin, Haydar Ergulen, Arife Kalender,Nilay Ozer,Nurduran Duman per la Turchia.
La cerimonia del 21 marzo è stata presentata da Mesut Senol e Fatos Kocarslan, la seconda giornata ancora da Mesut Senol e Arzu Büyükoglu.



Rientrare in Italia dopo una simile esperienza di ascolto e progetti condivisi, con frequenti scambi in brainstorming attorno a una tavola rotonda, dopo aver visitato college e università di prestigio, dopo un’intervista alla radio ed una breve escursione sul Bosforo in un panfilo..è stato inizialmente traumatico …perché Istanbul e i suoi abitanti istillano magia e appartenenza nella mia indole mediterranea, però metabolizzato il ritorno, posso ripescare mille ricordi, non solo tra le pagine dell’antologia ricca di promettenti poesie, per portare ai miei studenti la freschezza del nuovo, e per raccontare ai miei connazionali che nulla è come sembra. La televisione spesso ci rimanda immagini mistificate degli altri popoli, avvalora l’idea che la Turchia sia un paese sfortunato e poco all’avanguardia, io ci sono stata già tre volte e ho conosciuto professionisti e donne in carriera, molto più emancipate di me, gentleman raffinati che parlano più lingue, giovani volenterosi di costruire il futuro del paese. Ogni volta ho viaggiato con imprenditori o manager di imprese italiane che hanno fornitori o filiali a Istanbul e nessuno di loro è esente dal fascino che esercita questa megalopoli, pur con le sue contraddizioni e le difficoltà di ogni grande metropoli.
L’insegnamento ha allenato il mio sguardo a cogliere i bisogni dei più fragili, la mia poetica non trascura le periferie, per indole cosmopolita e zingara colgo le somiglianze prima delle differenze a cui comunque approdo come valore estrinseco di ogni identità, ebbene malgrado tutto questo posso affermare che se il globo fosse un unico stato, sicuramente Istanbul sarebbe il centro del mondo perchè lì s’intrecciano le radici di ogni popolo del Mediterraneo.
Ogni mio soggiorno in Turchia se pur breve mi conferma il fermento culturale esistente non solo a Istanbul, ma anche ad Ankara e Smirne, da cui confluiscono altri poeti, traduttori e docenti di ogni ordine e grado.
Molti inoltre sono i talenti nel campo artistico e musicale e ciò non sorprende perché sin dal Kindergarten I bambini vengono avviati a suonare uno strumento.
Abbiamo avuto l’onore di assistere a meravigliosi concerti e a danze folcloristiche, nonché di essere
spettatori di uno show teatrale organizzato dagli studenti e dai docenti del college che ci hanno omaggiato dei nostri versi recitati in lingua turca.
Mi auguro che le istituzioni italiane e gli imprenditori possano emulare simili iniziative in un’ottica di crescita comune e di apertura al dialogo, non solo nei riguardi degli ospiti stranieri, ma tra studenti, cittadini e sponsor creando sinergie effettive come quelle che ho vissuto a Istanbul, non solo su un palco, ma attorno a una tavola rotonda dove docenti, poeti e studenti si passavano il pane e l’amore per la letteratura.
Solo chi legge alimenta il pensiero critico e si decondiziona da inutili stereotipi.





Claudia Piccinno

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