versi letti da Roberto Borghesi alla Polifonia fariana
Sei venuto a
me
Morbo
inatteso
E mi hai
sorpreso
Dentro al
corpo sano.
Mi hai avvolto
Di dolore
Hai
forzato il mio corpo
Robusto
Ed e iniziata
una lotta
Come giacobbe
con l angelo.
Mi sono
piegato
Ripiegato
Mi hai
piagato
Mi so armato
di farmacia
E dentro di
me
Ti ho
affrontato
Come uno
straniero.
Poi il tuo
fervore
Si e placato
Con la febbre
Ti sei
allontanato
La quiete
lentamente
Ha fatto
ritorno
Dopo i giorni
del sudore
Sono rimasto
disteso
Per alcuni
giorni
Il corpo
liberato
Da ogni
tremore
Ho atteso paziente
Nel dolce
fare niente
Eppoi mi sono
rialzato
Mi sono
ridato
Adagio al
movimento
E sono
tornato ritto
Come un fusto
Guarito.
Ho ripreso il
mio passo
E sono andato
di nuovo
In cammino.
Nel nuovo
mattino.
Aspettare il
tuo ritorno
Salute che
sei partita
Aspettare
senza fretta
Anche se la
malattia e fuggita
Ora che il
male
Si e appena
allontanato
Non avere la
fretta
Di essere
rialzato
Ma godere
quietamente
Di un
intervallo
Di dolce fare
niente.
Prima che il
corpo
Torni a stare
in piedi
Torni il
quotidiano
Essere sano.
E finito il
tempo del sudore
Ora che la
febbre si e spenta
Ora che il
sapore dei farmaci
Si e sciolto
Non avere
fretta
Di balzare
giu dal letto
Ma restare
steso e pazientare
Godere un
certo tempo
Del guarire
Cullarsi
serenamente
In uno stato
convalescente
In un tempo
di sospensione
Prima di
ridare al corpo
La sua
occupazione
Darsi come
una vacanza
Prima che il
fare quotidiano
Avanzi
frettoloso
Darsi quel
tempo
Del riposo
non costretto
Perche la
guarigione
Abbia tutto
il suo effetto.
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