mercoledì 14 settembre 2016

Alcune meditazioni: verso multiversi di fede

di Adeodato Piazza Nicolai 

Preghiera

O mio Dio, illumina e guida
questo umile servo indegno,
verso l’Amore Infinito …
Ame
n


http://www.faraeditore.it/html/filoversi/ormeintangibili.html
1.

Orme intangibili di Alessandro Ramberti incidono segni/pegni non rintracciabili. Orme mistiche misteriose preumane. Non lasciano alcuna traccia tangenziale (oserei quasi dire “tangentopolare”); sono effimeri geroglifici da decodificare  e interpretare: metafore metafisiche, meta-testuali che forse ogn’uno e nessuno riesce a tradurre, a decodificare il loro senso-significato profondo e sfuggevole. Orme-non-orme lasciate dai nostri antenati bipedi. Antropologia? Filosofia? Paleogeografia? Probabilmente tutto ciò e tanto altro ancora da scoprire. Il loro significato è polimorfico, polivalente.
Il paradosso res/verbum rimane inviolato dalla coscienza conoscenza umana. Senza la Divinitas intermediatrice, Cristo crocefisso. Non c’è via di scampo: immanenza/trascendenza restano il montaliano quid definitivo. Nessun obbiettivo correlativo riesce a smantellare questo paradosso. Il meglio che umanamente si può fare è spogliarlo di qualche superficiale squama ma il Deus absconditus-incognito è e rimane “intangibile”, impalpabile, invisibile, incodificabile dalla ratio uman
a.

I grandi e saggi “maestri” di ogni religione praticata dall’uomo attraverso i secoli hanno intrapreso un viaggio interiore (spirituale) ed esteriore (corporale)  per tentare di identificare, seguire e condividere l’esperienza che porta alla trascendenza. Senza la Via Crucis non si avvera una rincarnazione. L’ignorante, il derelitto, costretto a fuggire da guerre pogroms laghers[1] etc.; le migliaia e milioni di profughi (ossia i moderni extra-comunitari), i senzatetto, derubati da ogni bene ma-teriale morale emotivo sono spinti da paure, miseria, terrore ma sostenuti da una fragile speranza che, oltre qualche confine, possano trovare una vita migliore e soprattutto libera. Che nome orribile questo “extra-comunitario” – più crudele di essere chiamato ex-comunista, scomunicato, divorziato, separato-in casa, etc., implica indubit-abilmente “essere escluso dalla comunità, dalla comunione umana”. Alienato ed ignorato da fratelli e sorelle il cui sangue scorre rosso ugualmente in tutte le vene e troppo spesso sparso inutilmente nelle sabbie delle guerre e altre tragedie. Sono convinto che tutte le angherie, torture, gulags, pogroms[2], etc. etc., segnino la via errata e depistante.


2.

Senza dubbio, il pellegrino e monaco ascetico Alessandro Ramberti richiama-ripete-rispecchia la Via Crucis, lungo ogni tracciato francigeno-francescano, già segnato da Gesù Cristo poi umanamente  imitato dai suoi discepoli. Viaggio poi fatto da San Saulo/Paolo[3], San Agostino, San Tommaso da Loyola, tutti i Budda, San Francesco d’Assisi, Padre Matteo Ricci, e giù fino a Martin Luther King, Papa Giovanni Paolo II e probabilmente Cardinal Martini. (Purtroppo, per necessità di tempo-spazio, ho dovuto escludere una miriade di santi e martiri che hanno illuminato la via attraverso i secoli. Mea culpa!)
Viaggiare esistenzialmente implica sbagliare direzione, “errare”, depistare, smarrirsi nei vicoli ciechi, nei buchi neri dove il Male è sempre in agguato. Erta è l’ascesa, minata da ostacoli, errori e peccati. L’unica e vera via è l’Amore, la Caritas, sempre affiancato ed illuminato dall’umiltà, la fede e la speranza “senza alcun se né ma”. Mai è dritta la retta via: è tortuosa, coperta di buche sassi e spine. Solo la clemenza divina riscatta ogni debolezza umana. Nella mia egocentrica ignoranza non conosco altre alternative che percorrere il viaggio segnalatomi anche dal Reverendo Martin Luther King: anch’io ho un sogno. Prego e spero di riuscire a convertirlo in realtà.  Grazie Alessandro che continui ad illuminarci la Via verso il Dio Redentore Misericordioso che accoglie a cuore e braccia spalancate ogni pecora smarrita: basta affidarsi in-condizionalmente a Lui[4]

Copyright 2016 Adeodato Piazza Nicolai
Vigo di Cadore, 13-14 settembre 2016




[1] Vedi nota 3.

[2] In inglese “pogrom” e “gulag” è la voce al singolare; aggiungendo una “s” finale si costruisce la voce al plurale. Per esempio “gulags”, “pogroms” et cetera. So di andare controcorrente alle regole italiane, ma dopo più di quarant’anni vissuti negli USA da “libero immigrante” ho  di rimanere fedele alle regole adottate anglo-americane: una scelta non politica ma pragmatica. [NdA]

[3] “Non lasciarti vincere dal male ma vinci con il bene il male.” San Paolo, Lettera ai Romani, 12,21.


[4] FINALMENTE … sono stato benedetto / dal battesimo della / Notte dell’Anima. / Grazie o Signore della / Tua Infinita Misericordia …[ NdA: A. P. Nicolai, Vigo di Cadore, 14 settembre 2016, ore 11.25.]

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