Griselda Doka
€ 9,00 pp. 96 (Il filo dei versi 9) ISBN 978 97441 69 4
Prefazione di Pierino Gallo
Postfazione di Angela Caccia
testo albanese a fronte
«L’intera raccolta potrebbe essere letta come un libretto di canti, di nenie, la cui scansione ritmica non cessa di richiamare le elegie e i lamenti funebri delle antiche donne albanesi: il tuo corpo / il tuo corpo ripete la poetessa in una poesia dal tono quasi mistico.» (dalla Prefazione di Pierino Gallo)
Ricordo il tempo in cui ti chiedevo / di non essere pianta se fossi morta / (è valido tuttora) / il nero dei vestiti è un gioco da passerella / che non ho mai sopportato / e poi la memoria non si impone / credo… (p. 51)
Mi hanno abbandonato i pensieri veri / quelli che scavano la gola / e picchiano la testa / mi specchio in te / e non mi rivedo / oh povero gabbiano impaurito / che sfiori appena l’aria / sopra la mia frangetta… (p. 83)
«Nel verso sincopato il riflesso di un’essenzialità che ha dell’inesorabile: malinconico, dolcissimo (…). A volte è un tamburo di guerra. Il ritmo deciso inneggia al coraggio e alla fierezza di un popolo che, nella Nostra, non si identificano solo in radici, vanno oltre: una pregnanza viva e attiva, di cui sarà ricco lo sguardo e di cui è già testimone la forza poetica della parola.» (dalla Postfazione di Angela Caccia)
Griselda Doka è nata a Tërpan, Berat (Albania). È attualmente dottoranda in Studi letterari, linguistici, filologici e traduttologici presso l’Università degli
Studi della Calabria. I suoi interessi scientifi ci si basano principalmente sulla lingua e la letteratura albanese, sulle scienze traduttologiche e sulla letteratura della migrazione, con un focus particolare sugli autori di origine albanese. Ha ideato e portato avanti il Concorso Internazionale di Poesia della Migrazione “Attraverso l’Italia”. La sua prima sillogeSoglie è stata pubblicata di recente da Aletti Editore.
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