di Rina Accardo
illustrazione di Terry Donnelly |
PADRE
Quasi vorrei
tu fossi presente
in quegli attimi stolti
restii a sognare.
Zigrinate stoffe,
mi abbandono al tepore
di un tenace ricordo
e tu sorridi.
A volar su nei cieli,
a cavallo del tempo,
sovrasti il mio cuor.
Gocciole sparse
di sudore e di pianto
avversano
il sano principio
del corretto avanzar
del volo composto
di stormi anelanti
mete più ariose.
Giusto tu sei
come sempre sei stato,
ventagli d’amore
ti allargano il cuore,
tu sai chi ti vuole,
chi ha bisogno di te.
E scorrazzi e fomenti
momenti migliori,
desideri veramente
toccare le stelle
e una la sfiori
perché è la tua vita,
che palpita all’unisono
con la tua tempra.
La tua pelle ha assorbito
la luce delle stelle
quando attingevi dal mondo
sorsi di blanda poesia
e intanto elargivi
il tuo cuore pietoso.
Han germogliato
carrette zeppe di gigli
e fiori, i più odorosi
… un fitto giardino d’amore
l’impronta che hai lasciato.
NEL TUO RICORDO
Avresti voluto per me
un tappeto di petali di rose.
Avresti voluto per me
serenità, sicurezze
e nuovi incentivi.
Tu mi hai dato tanto di più.
Mi hai dato quella fermezza
che sento addosso
come una carezza.
Nel tuo ricordo
prego e proseguo.
Quando arriverò
fammi un sorriso,
saprò così di essere
in paradiso.
Sempre vivida nella mia mente
la tua profonda umanità.
Sapevi cogliere
ogni sfumatura di verità.
I valori, che eran parte di te,
suggello della tua sublimazione.
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