AUTISMO GIOCOSO
(segnalata al concorso Insanamente 2013)
Mi ritorni in mente…
Io allora sapevo già scrivere,
tu appena parlare.
Disegnavi però.
Nell’aria,
su un foglio,
quei piccoli segni tracciati
eran per me
poesia.
Come quelli di un gatto
rifulgevano i tuoi occhi
al vedermi.
Dicevano di te che avevi la mente altrove
e stavi chiuso in te stesso
come in una fortezza vuota.
Un giorno,
inaspettatamente,
apristi un varco
e mi facesti entrare.
Disegnavi farfalle,
angeli,
e ridevi,
sovrano incontrastato
di quel tuo ovattato mondo.
Quel giorno disegnammo insieme.
Nell’aria,
su un foglio,
quei piccoli segni tracciati
furon per noi
poesia.
Dicevano di te che avevi la mente altrove
e stavi chiuso in te stesso
come in una fortezza vuota.
Non sapevano che quella tua risata,
che a tratti scoppiava,
allegra e improvvisa,
nell’aria,
destava dal sonno della pietà
le anime vuote altrui
e a me,
tua prima compagna di giochi,
scaldava e colorava il cuore.
«Ho scelto di votare questa poesia perché mi ha emozionato. Una poesia che porta una ventata di freschezza ad un tema che spesso viene lasciato a sé. Complimenti all’autore capace di toccare un tema cosi in maniera semplice, snella e convincente.» (Guido Passini)
ESPANSIONI D'ARIA DENTRO UN OSPEDALE
(pubblicata in Senza fiato 3. Lasciami correre, p. 166)
Dentro un ospedale
vortici d'aria,
liberi,
volteggiano
da una pagina in versi.
Dentro un ospedale
soffi di voce,
di fiati altrui,
si espandono
in rima.
Inspiro forte.
Dentro un ospedale
le poesie forse non curano
ma
sprigionano
ossigeno puro di sentimenti
e
saziano,
per oggi,
la mia fame d'aria.
MIGRANTI ANTICHI E NUOVI
(pubblicata in Come farfalle diventeremo immensità, p. 206)
Portano una valigia consumata
ma profumata d'Asia e d'Africa…
Nei loro occhi
bagliori
sono lacrime.
S'imbarcano a migliaia alla volta delle nostre coste.
Chiedono ospitalità, carità, rifugio.
E noi,
antichi figli di Enea e nuovi fratelli in Cristo,
stiamo solo a guardare.
Un diluvio scoppia nell'alto mare.
L'imbarcazione cede,
si spezza.
Intorno
ormai solo valigie e lacrime.
Giacciono in fondo al mare
in un puzzo acre di cadaveri
i nuovi migranti
da Troia
e Betlemme.
LE ORME UNA COLOMBA
Adele Desideri, che ringrazio, ci propone queste poesie inedite di Thuy Lan Francesca Ritondale, una bambina di origini vietnamite.
“La poesia è la ragione messa in musica”
(Francesco De Sanctis)
(Francesco De Sanctis)
Arcobaleno
La primavera
sparge gemme
di mille colori,
e Dio le veste.
È tempo di cantare!
La voce della tortora nell'aria,
un arcobaleno nel mare.
Autunno
Nel cortile
foglie cadute,
i colori,
alberi spogli,
i secchi rami.
L’autunno.
Rondini
Migranti volano nell'aria,
nell'aria storna:
trasportano i pensieri
dei bambini,
lontano,
lontano.
Sono le rondini
che
ritornano.
Estate
Cielo trasparente,
limpida corrente,
aurora boreale,
gabbiano reale.
Intorno a me,
l'estate.
Coccinelle
L'erba rossa,
a puntini neri.
L’aria pura,
e il sole tramonta.
Sul prato,
mille coccinelle.
Conchiglia
Conca di
acqua
Ondeggi
Nel
Cuore
Hai
amato il mare
Illumini,
nella notte, la sabbia
Gialla
come il sole,
Lucida
come un vetro
Insieme
ai pesci
Arrivi
alla mia riva.
Mare
Spumeggiante
altalena di onde,
e rocce, e scogli, e alghe.
Ali di gabbiani:
come vele,
al largo
nel sole che abbaglia.
Un viaggio
Una
strada,
le orme
e una
colomba.
Non ti
dicono
nulla?
La
strada è
quella
che
hai
percorso
insieme
a
Dio.
Le orme
sono le tracce
di chi
ti ha voluto
bene.
E la
colomba sei tu.
INVERNO
La
cornacchia gracchia,
le
rondini volano via.
Nel
silenzio,
tutt'attorno,
la
nebbia, la neve,
i
ghiacciati fiocchi.
Cavallo
Nel deserto di sabbia
un cavallo
- spiriti invisibili
corre, e corre, veloce.
L'inverno sa di...
L'inverno sa di arance e mandarini.
L'inverno sa di mille violini.
L'inverno sa di cieli grigi.
L'inverno sa di angeli in coro.
L'inverno sa di ricordi passati.
L'inverno sa di animali addormentati.
L'inverno sa di neve gelata.
L'inverno sa di dolci e caramelle.
L'inverno è arrivato.
Girasole
Giallo
come il sole,
Illumini
il mio cuore,
Raddoppi
l'amore.
A volte
ti giri,
Sorridi
alla luce,
Ondeggi
come il mare.
La
terra ti nutre,
E tu
dai calore.
Il respiro del mare
Respira - piano,
questa sera, il mare.
Sotto la luna, l'acqua d'argento
profuma di alghe, di sale.
Respira piano,
sempre più piano
- questa sera,
il mare.
TERRA D'ORIENTE
Negli
occhi di un bambino,
si
vedono libellule che volano,
si
sente profumo di rose, si scorge placido un lago.
Negli
occhi di un bambino,
una
terra d'oriente
INVERNO
Il
mondo è addormentato.
Il
vento soffia forte,
tutto è
gelato.
Un
albero
azzurro,
un
fiore
- e
ancora il vento.
Il
vento
sono
io
che
soffio
forte.
VIOLINO
Violino tzigano,
una mamma,
un bambino
e
il papà
che
suona
il violino.
La melodia...
la melodia è
il bambino.
Le
foglie
Cadono le foglie
e il cielo è privo di
rondini.
L'autunno,
come un quadro dipinto da
Dio.
Chiudo la finestra,
i suoi colori
nel mio petto,
come tavolozza di
pittore.
Sole
Sorgi ad
Oriente,
Luminoso,
Estivo
Mani
Mani di quel bambino che ti ha chiesto aiuto
e che tu hai guidato.
Mani di quell'uomo ferito che tu hai
soccorso.
Mani di quel vecchio che non sapeva scrivere,
a cui tu hai fatto conoscere le lettere.
Tu hai stretto le mani di Dio.
Thuy Lan Francesca Ritondale, di origini vietnamite, vive a Milano dove frequenta la seconda media, suona il violino e pratica scherma.
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