ANGELA CACCIA - 3° PREMIO
cfr. www.labellapoesia.info
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Per la silloge Nel fruscio feroce degli ulivi – Fara
Editore
Angela Caccia risiede a Cutro (KR), laureata in scienze giuridiche, coordina l’Associazione Culturale Le Madie. Ha vinto numerosissimi concorsi letterari tra cui il 1° posto ai seguenti premi: Concorso Lett. Internaz.“la Piazzetta 2001”, la Provincia Salerno/univ.Federico II; Premio letterario internazionale “Siracusa” 1999 (Siracusa); Concorso letterario “Anna Morrone” 2002 – Spezzano Piccolo; Fiur lini 2003, Den Haag (Olanda); Concours litt. intern. CEPAL 2004-Thionville (Francia); Premio internazionale Colapesce 2011- Centro studi Canterini Peloritani Messina/Università di Messina; Medaglia Presid. Repubblica al Concorso Insanamente 2012, Rimini; Premio intern. Il Convivio 2012 –Accademia Il Convivio-Giardini Naxos; Concorso Letterario Città di Parole 2013, Assoc. Culturale Città di Murex/ Firenze; Premio Letterario Europeo 2013/Città di Massa.
Incipit
Nasciamo nella penombra di una grotta
per tutti rotola giù dal Tabor una scintilla
ognuno ingoia del suo pianto nel
fruscio feroce di ulivi ignari
ascolta il gallo, il verso del tradimento e
ogni lingua farsi di pietra. Sale un Calvario
e fa leggero il passo che va per affondare
incontra mani che si colmano della sua pena o
un’altra spalla al posto suo si piega
e gli concede fiato.
Muore, e fino all’ultimo è spazio tempo e sogno
muore perché non è più racconto.
Resta una traccia, forse un sentiero
è solo un dubbio!
“C’era un sepolcro profumato e vuoto…”
È l’incipit di un’altra storia
il fodero di questa vita.
Forse una preghiera
Quante volte s’ammala la speranza e
la solitudine è più sola…
Ti perdo tra i fili
ai limiti d’ogni pensiero Ti ritrovo
e piovono note senza musica
non le sento eppure mi bagnano
se il regno non mi sembra più vuoto.
Quella parola che spiega
mi compiace
e sa quadrare il cerchio
m’è preziosa
ma quanta poesia nel silenzio di una rosa…
lo ascolto
aspetto mi stupisca
e lui m’innamora.
Foglio bianco
Utero e ossario di parole
sul tuo margine s’apre un
mondo e l’abisso
di terra e di seme come me
sai di cielo e
di bucato sulle corde
ti trascino il mio vento
e ne cerco il colore quando
fruga convulso tra le foglie
con te cammino
e non mi scosto dal centro.
Scritto ieri
il fiore essiccato
tra le pagine di un libro
il muro screpolato dagli anni
… visibili le vecchie impronte
soffia ancora un bisbiglio.
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