venerdì 7 febbraio 2014

Angela Caccia III classificata al Concorso Di Liegro

http://www.faraeditore.it/html/siacosache/fruscioulivi.html
ANGELA CACCIA - 3° PREMIO
cfr. www.labellapoesia.info


Per la silloge Nel fruscio feroce degli ulivi – Fara Editore


Angela Caccia risiede a Cutro (KR), laureata in scienze giuridiche, coordina l’Associazione Culturale Le Madie. Ha vinto numerosissimi concorsi letterari tra cui il 1° posto ai seguenti premi: Concorso Lett. Internaz.“la Piazzetta 2001”, la Provincia Salerno/univ.Federico II; Premio letterario internazionale “Siracusa” 1999 (Siracusa); Concorso letterario “Anna Morrone” 2002 – Spezzano Piccolo; Fiur lini 2003, Den Haag (Olanda); Concours litt. intern. CEPAL 2004-Thionville (Francia); Premio internazionale Colapesce 2011- Centro studi Canterini Peloritani Messina/Università di Messina;  Medaglia Presid. Repubblica al Concorso Insanamente 2012, Rimini; Premio intern. Il Convivio 2012 –Accademia Il Convivio-Giardini Naxos; Concorso Letterario Città di Parole 2013, Assoc. Culturale Città di Murex/ Firenze;  Premio Letterario Europeo 2013/Città di Massa.

 






Incipit


Nasciamo nella penombra di una grotta

per tutti rotola giù dal Tabor una scintilla

ognuno ingoia del suo pianto nel

fruscio feroce di ulivi ignari

ascolta il gallo, il verso del tradimento e

ogni lingua farsi di pietra. Sale un Calvario

e fa leggero il passo che va per affondare

incontra mani che si colmano della sua pena o

un’altra spalla al posto suo si piega

e gli concede fiato.

Muore, e fino all’ultimo è spazio tempo e sogno

muore perché non è più racconto.

Resta una traccia, forse un sentiero

è solo un dubbio!

“C’era un sepolcro profumato e vuoto…”

È l’incipit di un’altra storia

il fodero di questa vita.

  

Forse una preghiera

Quante volte s’ammala la speranza e

la solitudine è più sola…


Ti perdo tra i fili

ai limiti d’ogni pensiero Ti ritrovo

e piovono note senza musica

non le sento eppure mi bagnano

se il regno non mi sembra più vuoto.

Quella parola che spiega

mi compiace

e sa quadrare il cerchio

m’è preziosa

ma quanta poesia nel silenzio di una rosa…

lo ascolto

aspetto mi stupisca

e lui m’innamora.

Foglio bianco

Utero e ossario di parole

sul tuo margine s’apre un

mondo e l’abisso

di terra e di seme come me

sai di cielo e

di bucato sulle corde

ti trascino il mio vento

e ne cerco il colore quando

fruga convulso tra le foglie

con te cammino

e non mi scosto dal centro.

Scritto ieri

il fiore essiccato

tra le pagine di un libro

il muro screpolato dagli anni

… visibili le vecchie impronte

soffia ancora un bisbiglio.

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