Casa della Poesia di Salerno segnala un articolo apparso su IL
PICCOLO, riguardo il poeta, scrittore, intellettuale, Giacomo Scotti,
minacciato dai fascisti.
Tutta la solidarietà e l’affetto per Giacomo, uomo coraggioso e vero combattente per la libertà.
Come scrive la persona che ci ha segnalato l’articolo “I fascisti non muoiono mai, qualunque lingua parlino…”
IL PICCOLO
GIOVEDÌ, 27 DICEMBRE 2012
Pagina 11 – Attualità
Denunciò i crimini croati, teme per la vita
Lo scrittore Scotti, “colpevole” di aver condannato l’operazione in Krajina, nuovamente minacciato.
TRIESTE Ci risiamo. Lo scrittore e intellettuale di frontiera Giacomo
Scotti è di nuovo minacciato di morte. Drammatica la sua mail al nostro
giornale: «La mia vita è in pericolo – scrive – il sito internet
dell’estrema destra neoustascia croata-il hkv hr/hrvatski ha diffuso il
24 dicembre un articolo del periodico zagabrese Hrvatsko Slovo (Verbum
Croaticum) nel quale vengo seppellito sotto una valanga di odio e mi si
minaccia di “eliminazione”». La “colpa” di Scotti risale addirittura al
1996 quando pubblicò a Roma il libro-diario “Croazia-Operazione
tempesta” in cui denunciò i crimini compiuti nella Krajina dall’esercito
croato di Tudjman quali uccisioni di persone anziane e incendi di case
abitate dai serbi, il tutto all’indomani della cosiddetta liberazione di
quella regione abitata dai serbi. «Finalmente – scrive l’autore del
testo di minacce, Josko Celan – gli ultimi generali croati accusati di
crimini nella Krajina sono stati liberati e sono tornati a casa (i
generali Ante Gotovina e Mladen Marka› ndr.). Ora devono pagare coloro i
quali li hanno accusati, è giunta l’ora di punire i nemici della
Croazia». Segue un elenco di nomi tra cui quello di Giacomo Scotti
definito come «un traditore dei croati» e «un bastardo italo-serbo».
Scotti è comunque in “buona” compagnia visto che nell’elenco dei
punibili ci sono anche l’ex capo dello Stato croato Stipe Mesi„ e
l’attuale presidente Ivo Josipovi„, entrambi definiti «filocomunisti».
L’autore del testo è lo stesso che puntò il dito contro Scotti,
incitando i patrioti croati a «farlo fuori» se avesse messo piede in
Croazia, in due velenosissimi articoli contro di lui e il suo libro
usciti il 14 maggio e il 14 luglio 1997 sempre su Hrvatsko Slovo. Quella
volta per un pelo Scotti sfuggì alla morte quando trovandosi a Fiume fu
aggredito da un gruppo di sei-sette uomini in uniforme mimetica della
milizia tudjmaniana che cercarono di strangolarlo. Giacomo Scotti è nato
a Saviano, nei pressi di Napoli, nel 1928. Nel 1947, fervente
antifascista e comunista, emigrò in Istria, appena ceduta dall’Italia
all’allora Jugoslavia, dove dapprima visse a Pola, quindi a Fiume.
Cominciò a occuparsi professionalmente di giornalismo nel 1948,
dedicandosi contemporaneamente anche alla letteratura e alla poesia. Dal
1986 vive e lavora tra Italia e Croazia. Per la sua ricca produzione
letteraria ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi in Croazia, in
Italia e in vari altri paesi. Nel 2006 il comune di Monfalcone gli ha
conferito la cittadinanza onoraria. Scotti è stato subito considerato un
“cliente” scomodo dall’ipernazionalismo tudjmaniano visto che
professava la tolleranza, la multiculturalità e la multietnicità, un
peccato mortale ai tempi di quel regime, ma, a quanto sembra, anche oggi
in una Croazia che sta per entrare nell’Unione europea. (m. man.)
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