
Insomma curatori e poeti ci hanno messo la faccia: questo è importante non solo per far rivivere le stanze di una biblioteca, ma soprattuto per confrontarsi, acoltarsi, arricchirsi reciprocamente delle metafore, immagini, parole di chi ha saputo meglio di noi e con più efficace e originale sintesi descrivere quella emozione, condividere quell'evento, analizzare quella realtà. Così in queste pagine trovate “Tre schegge dantesche” di Massimo Sannelli (“il desiderio teme di ferirti”, p. 51), i versi combattuti di Guido Passini (“Senza fiato resterò, / solo quando tutte le emozioni / saranno vissute”, p. 47), quelli arguti di Marco Manzi (“ché senza corpe!, viveneo un infèrno, / discemo ch'è un campà da grandestini!” da Er brefotrofio, p. 43) e di Enzo Berardi (“Io qui sto ariparato e nun me movo / Vai te dar gatto mo', che 'ntanto io volo.” da Er passerotto, p. 37), il tono pascoliano di Piergiorgio Bertani (“la morte ha imposto a tutti il suo silenzio. / Il pastore ha raccolto l'agnellino / e lo getta nel fosso, senza verbo.” da Alba silenziosa, p. 40), quelli soprendenti di Michela Zanarella (“strofino la mia voce / in un nudo giallo di foglia” da Che stagione ho tra le dita?, p. 33), quelli elegiaci di Cinzia Marulli (“ti vedo silenzioso / camminare / tra pareti di carta”, da Maestro, p. 26), quelle icastiche di Narda Fattori (“un impasto azzimo a nutrimento // una fuga di giorni senza calendari”, da Le parole agre, edito da L'arcolaio, qui a p. 16)… e altre vibrazioni e tocchi interessanti si trovano nei versi degli altri Autori che danno letteralmente vita a questa pubblicazione.
Vorrei chiudere questa breve nota con versi di Carla De Angelis che ha trovato nella poesia ascoltata, praticata e lavorata con cura una espressione di sofferta eppure salvifica (per sé e per gli altri) condivisione, maturazione e crescita umana e spirituale orientata alla bellezza asciutta ed essenziale della verità (in fondo, credo, lo scopo di una iniziativa come Corviale cerca poeti): “Non chiedetemi / Gli anni che ha // Ha gli anni // Del tempo // Che vive” da Salutami il mare, Fara 2006 e 2010).
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