nota di lettura di AR
Carla De Angelis e Brigitte Cordes, in collaborazione con Antonio Trimarco responsabile della BIBLIOTECA CORVIALE in Roma, hanno raccolto in questa pubblicazione voce di vari poeti che hanno animato gli incontri in Biblioteca. Nella sua frizzante Prefazione, Stefano Martello scrive: “Il vostro coraggio, cari Autori, non è in discussione. Ma oltre che coraggiosi – mi spiace ammetterlo – ora siete riconscibili.”
Insomma curatori e poeti ci hanno messo la faccia: questo è importante non solo per far rivivere le stanze di una biblioteca, ma soprattuto per confrontarsi, acoltarsi, arricchirsi reciprocamente delle metafore, immagini, parole di chi ha saputo meglio di noi e con più efficace e originale sintesi descrivere quella emozione, condividere quell'evento, analizzare quella realtà. Così in queste pagine trovate “Tre schegge dantesche” di Massimo Sannelli (“il desiderio teme di ferirti”, p. 51), i versi combattuti di Guido Passini (“Senza fiato resterò, / solo quando tutte le emozioni / saranno vissute”, p. 47), quelli arguti di Marco Manzi (“ché senza corpe!, viveneo un infèrno, / discemo ch'è un campà da grandestini!” da Er brefotrofio, p. 43) e di Enzo Berardi (“Io qui sto ariparato e nun me movo / Vai te dar gatto mo', che 'ntanto io volo.” da Er passerotto, p. 37), il tono pascoliano di Piergiorgio Bertani (“la morte ha imposto a tutti il suo silenzio. / Il pastore ha raccolto l'agnellino / e lo getta nel fosso, senza verbo.” da Alba silenziosa, p. 40), quelli soprendenti di Michela Zanarella (“strofino la mia voce / in un nudo giallo di foglia” da Che stagione ho tra le dita?, p. 33), quelli elegiaci di Cinzia Marulli (“ti vedo silenzioso / camminare / tra pareti di carta”, da Maestro, p. 26), quelle icastiche di Narda Fattori (“un impasto azzimo a nutrimento // una fuga di giorni senza calendari”, da Le parole agre, edito da L'arcolaio, qui a p. 16)… e altre vibrazioni e tocchi interessanti si trovano nei versi degli altri Autori che danno letteralmente vita a questa pubblicazione.
Vorrei chiudere questa breve nota con versi di Carla De Angelis che ha trovato nella poesia ascoltata, praticata e lavorata con cura una espressione di sofferta eppure salvifica (per sé e per gli altri) condivisione, maturazione e crescita umana e spirituale orientata alla bellezza asciutta ed essenziale della verità (in fondo, credo, lo scopo di una iniziativa come Corviale cerca poeti): “Non chiedetemi / Gli anni che ha // Ha gli anni // Del tempo // Che vive” da Salutami il mare, Fara 2006 e 2010).
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