Associazione
Agorà di Pratola Serra (AV)
Appuntamento prestigioso
sabato 12 Novembre, alle ore 18,30 presso l’Oratorio C.so
V. Emanuele di Pratola Serra, con uno dei più importanti scrittori del
nostro tempo, Franco Arminio.
Prosegue
con grande successo la rassegna “A
Volte, Ieri, Domani”, promossa dall’Associazione “Agorà” di Pratola Serra. L’iniziativa ha lo scopo di valorizzare
l’arte, la storia, la scrittura, la musica, con la presenza dei protagonisti
della cultura italiana. Appuntamento prestigioso sabato 12 Novembre, alle ore
18,30, presso l’Oratorio C.so V. Emanuele di
Pratola Serra, con uno dei più importanti scrittori del nostro tempo, Franco Arminio, che presenterà la sua
ultima opera Terracarne, Viaggio nei paesi invisibili e nei paesi giganti del
Sud Italia, Mondadori, 2011.
Il
libro sarà introdotto da Generoso Picone
- Direttore de Il Mattino di
Avellino e da Enzo
Rega - Critico letterario L’Indice dei Libri del Mese. A moderare la
serata sarà la giornalista Stefania
Marotti - Il Mattino. Le
conclusioni sono affidate a Paolo Saggese
- Festival della Poesia dei Paesi del Mediterraneo, mentre il
coordinamento artistico è a cura di Antonietta Gnerre.
Scheda del libro: Terracarne
"La paesologia è una via di mezzo tra l'etnologia e la
poesia. Non è una scienza umana, è una scienza arresa, utile a restare inermi,
immaturi. La paesologia non è altro che il passare del mio corpo nel paesaggio
e il passare del paesaggio nel mio corpo. È una disciplina fondata sulla terra
e sulla carne. È semplicemente la scrittura che viene dopo aver bagnato il
corpo nella luce di un luogo." La paesologia è la scienza di Franco
Arminio. Una scienza inafferrabile eppure concretissima, umorale ma a modo suo
esatta. Una disciplina in cui si fondono poesia e geografia: la poesia di una
scrittura limpida e visionaria, lavorata col puntiglio e la cura propri della
grande letteratura; la geografia del nostro Sud. Arminio gira per i paesi della
sua Irpinia, per quelli della Lucania e della Daunia (i paesi invisibili) e
della cintura napoletana (i paesi giganti), sconfina in Molise, in Abruzzo, in
Salento, si allontana fino alle Marche e al Trentino, e ovunque applica il suo
metodo, mette in pratica il suo particolare modo di attraversare i territori e
di raccontarli. Il suo sguardo non trascura nulla: le piazze, le strade, i bar,
i cimiteri, i paesaggi più sublimi e gli scempi della modernità, lo sfinimento
e la desolazione, i lampi e gli slanci. Ne viene fuori un referto preciso e
accorato della situazione del Mezzogiorno d'Italia. Un referto che e questa è
una delle singolarità del "metodo Arminio" - prevede annotazioni
anche su chi la visita la fa: sull'autore stesso e il suo io errante.
Franco Arminio è nato a Bisaccia e vive a Lacedonia, centro dell'
Irpinia orientale in provincia di Avellino. Collabora con diverse testate
locali e nazionali come "Il Manifesto", "Il Mattino" di
Napoli, "Ottopagine", " Corriere del Mezzoggiorno", ed è
animatore del blog "Comunità Provvisoria". È
documentarista e animatore di battaglie civili, battendosi, ad esempio, contro
l'installazione delle discariche in Alta Irpinia e contro la chiusura
dell'ospedale di Bisaccia. Fa parte degli autori scelti da Gianni Celati per
l'antologia Narratori delle riserve, dove sono raccolti 5 bravi racconti
(da Miniature); ha pubblicato raccolte di versi e libri di prosa: Cimelio dei
profili (Lunarionuovo 1985); Atleti
(librai di avellino 1993); homo
timens (Sellino1997); Sala degli affreschi (Sellino 1998);
Siamo esseri antichi (Sellino
1998); Diario
civile (Sellino 1999); Viaggio nel
cratere (Sironi 2003); Circo dell’ipocondria
(Le lettere 2006); Vento forte tra
lacedonia e candela (Laterza 2008); Nevica
e ho le prove (Laterza 2009); - Cartoline
dai morti (Nottetempo 2010); Oratorio
bizantino (Ediesse 2011); e TerraCarne
(Mondadori 2011). Con Vento forte tra
Lacedonia e Candela. Esercizi di Paesologia (2008) ha vinto il Premio
Napoli 2009. Con Cartoline dai Morti
ha vinto il Premio Stephen Dedalus 2011, categoria Narrativa/Altre scritture. Roberto Saviano ha definito Franco
Arminio «uno dei poeti più importanti di
questo paese, il migliore che abbia mai raccontato il Terremoto e ciò che ha
generato», citando un suo passo: «Venticinque anni dopo il terremoto dei morti sarà rimasto poco. Dei
vivi ancora meno». Il 29 novembre
2010 sempre Roberto Saviano legge una poesia di Arminio in prima serata
su Rai 3 nella quarta e ultima puntata di Vieni via con me, nel corso di
un monologo sul terremoto dell’Aquila 2009.
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