I versi di Stefania scorrono, suono veloci e apparentemente facili, ma poi lasciano un sedimento prezioso e corrosivo, simile a quello sguardo socratico sul mondo che ci aiuta ad accettarne l'assurdo, quel lato di dolore oscuro e inspiegabile che insidia da sempre la vita di ciascuno, quel lato che dà valore ad ogni gesto, ad ogni scelta, perché in fondo li rende quotidianamente eroici, se trovano quella misura etica e antropologica che il nucleo fondante e vero dell'uomo: «Il castello di carta è crollato / per fortuna / sono fatta di carne»
GENTILE PAZIENTE
“Gentile paziente,
alla fine di tutti i possibili sentieri
percorsi in lungo e in largo
terminato il lamento
appare chiaroscuro
che per scrivere deve vivere
e se deve
vivere
non Le è consentita la fuga”
Quindi amor mio
non cercherò un eremo dove chiudere le ali
per riposare finalmente
sfornando impeccabili torte di mele
Asciugo, amor mio,
le noiose lacrime
e annuncio agli indifferenti
che rimango qui
a scrollarmi la sabbia dalla pelle
a levarmi lo sporco dalle unghie
ad accogliere decifrando
i temporali emotivi
che spesso mi atterrano
e talvolta mi elevano
Mi siedo in prima fila
a guardar morire il malato terminale
e i dementi che lo prosciugano
Rimarrò anche
a sepoltura avvenuta
per vedere se nasce qualcosa
dalla terra e dalla cenere
Rimarrò
anche dopo
finché lo spettacolo sarà gratuito
PRANAYAMA PER DILETTANTI
C'è l'Universo
e ci sono i miei piedi
i miei polmoni
da riempire d'aria
e il diaframma
da abbassare e rialzare
Un passo
su una terra ospitale
un altro
il peggio è passato
mi basta ricordare di respirare
la parte migliore
del mondo
Mi salverò chiudendo le porte
ai rapaci
che ho nutrito fino a ieri
VECCHIA PAZZA
Vorrei essere stata
una bambina lieve
vorrei diventare
una vecchia pazza
Vorrei una vita in regressione
pensieri morbidi e tondi
che esplodono per diventare
disordinato pulviscolo
danzante
ilare
dispettoso
che solletica il naso di Dio
Uno starnuto cosmico
è il big bang
della mia età matura
WALL STREET
Il castello di carta è crollato
per fortuna
sono fatta di carne
Dio benedice le guerre
grazie al cielo custodisco
la mia idea di divino
Nevrosi divorano l'uomo
le mie le ho avute
metabolizzate
poi evacuate
al loro riaffiorare
mi metto l'armatura
resisto alla chiamata
del mondo occidentale
Stefania Crozzoletti è nata e vive a Isola della Scala (Verona). Laureata in Economia e Commercio, si occupa di studi e ricerche economiche. Sue poesie sono state pubblicate nelle antologie della Giulio Perrone Editore Pensieri d'Inchiostro III edizione e La notte. I grandi temi della poesia. La sua raccolta (Non sono un) poeta è stata segnalata nel concorso di Fara Editore Pubblica con noi 2008.
lunedì 20 ottobre 2008
4 poesie di Stefania Crozzoletti
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
2 commenti:
Caro Alessandro,
ti ringrazio per l'opportunità che mi hai dato e per ciò che hai scritto. Trovo che la poesia sia una meravigliosa (e necessaria) strada da percorrere. Ti permette di fermarti, di ripartire, di incontrare preziosi compagni di viaggio, di allungare il passo per trovare momenti di solitudine. Ti guida nella quotidiana ricerca di quello che definisci "il nucleo fondante e vero dell'uomo".
A presto
Stefania
non posso che esprimere il mio apprezzamento per questa poetica e questa poetessa
Posta un commento