PREMIO MARINO MORETTI
per la filologia, la storia e la critica
nell’ambito
della letteratura italiana dell’Otto e
Novecento
X edizione
2 0 11
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CASA MORETTI |
LUNEDÌ 26 SETTEMBRE
2011
ASSEGNATI
I PREMI
DELLA X EDIZIONE DEL PREMIO
MORETTI
La
Commissione giudicatrice del Premio Moretti, composta da Gian Luigi Beccaria,
Umberto Carpi, Franco Contorbia, Pier Vincenzo Mengaldo, Ezio Raimondi, riunita
nei giorni scorsi a Casa Moretti di Cesenatico ha assegnato i premi della X
edizione.
Per
la prima sezione riservata alla Filologia, la giuria assegna il premio assegna il premio a:
CECILIA
GIBELLINI e al volume Umberto Saba - Vittorio Sereni, Il cerchio imperfetto. Lettere
1946-1954, a cura di
C. Gibellini, Milano, Archinto, 2010; con la seguente motivazione: «L’epistolario fra
due dei maggiori poeti del Novecento, Umberto Saba e Vittorio Sereni,
pubblicato da Archinto, è un carteggio del più grande fascino e interesse
culturale, che getta una luce vivissima sul carattere, sulla cultura e sulla
poesia di entrambi, legati da stretta e affettuosa amicizia. Cecilia Gibellini
lo ha curato con ottima perizia filologica, sciogliendo i punti dei testi più
difficili sia dall’aspetto materiale che del significato (allusioni, fatti
biografici e storici particolari, ecc.) e in genere commentandoli con una
annotazione fitta e precisa, e anche partecipe, che ce li rende ancor più cari
e suggestivi. L’edizione della Gibellini appare senz’altro un modello di
curatela di un epistolario contemporaneo.».
Per la seconda sezione riservata alla «Storia e
Critica Letteraria», la giuria assegna il premio a:
GIOVANNA
CORDIBELLA e al volume Hölderlin in Italia. La ricezione letteraria, Bologna, Il Mulino, 2009; con la
seguente motivazione: «Nel suo Hölderlin
in Italia Giovanna Cordibella prende in esame uno
dei fondamentali snodi dei rapporti intercorsi fra letteratura italiana e
letteratura tedesca dal primo Ottocento alla fine del Novecento e all’inizio di
questo millennio. Nell’originalissima indagine di Giovanna Cordibella la
“fortuna” italiana di
Hölderlin (misurata a partire dalle traduzioni e dai
saggi critici dedicati al grande poeta tedesco) diventa il termine di
riferimento decisivo di una trama di relazioni culturali e poetiche scandite da
una serie di presenze di eccezione (Carducci, principalmente; le riviste
letterarie del primo Novecento da “Leonardo” alla “Ronda” e a “Commerce”;
alcuni protagonisti italiani tra le due guerre quali Ungaretti, Vigolo,
Montale, Luzi, Zanzotto). Ne esce l’immagine sfaccettatissima e per più di un
verso nuova di un capitolo di storia letteraria che costituisce un contributo
di prim’ordine alla conoscenza delle implicazioni europee della poesia italiana
dell’Ottocento e del Novecento».
Il Premio alla Carriera è stato assegnato all’unanimità a
CESARE SEGRE: «Filologo,
storico della lingua, critico letterario, linguista e semiologo, si è occupato
di testi spagnoli, antico-francesi e italiani antichi e moderni. È oggi uno
degli studiosi di maggior prestigio internazionale nel campo degli studi
romanzi. Ha contribuito con le sue ricerche fondamentali a introdurre le teorie
formaliste e strutturali nella critica italiana. Di eccezionale rilievo sono le
sue edizioni critiche delle Satire di
Ludovico Ariosto, della Chanson de
Roland, e, insieme con Santorre Debenedetti del Orlando Furioso. In particolare per quanto riguarda il Novecento
Italiano ha dedicato studi grandi importanza a Pascoli, Giotti, Montale, Gadda
e altri; ha scritto un suggestivo volume sulla cultura italiana del secolo, ed
ha infine dedicato pagine penetranti ad alcuni dei maggiori linguisti e critici
del Novecento, come Terracini, Debenedetti, Contini. Per questo la Giuria si
sente onorata nel proporre il suo nome per questo riconoscimento».
I premi saranno consegnati sabato 29 ottobre prossimo nel
Teatro Comunale di Cesenatico durante la cerimonia condotta da Arnaldo
Colasanti.
CESARE SEGRE (1928)
ha vissuto e studiato a Torino,
ove si è laureato nel 1950, allievo di Benvenuto Terracini e dello zio Santorre Debenedetti. Libero docente di filologia romanza
dal 1954, ha poi
insegnato presso le Università di Trieste e di Pavia, dove, negli anni Sessanta, è
divenuto ordinario della
materia. È inoltre stato professore visitante presso le Università di Manchester, Rio de Janeiro, Harvard, Princeton, Berkeley.
Ha collaborato a numerose
riviste: fra le altre, «Studi di filologia italiana», «Cultura neolatina»,
«L'Approdo letterario»; è stato redattore di «Paragone»; direttore, con Maria Corti, D'Arco Silvio Avalle e Dante Isella, di
«Strumenti critici»; condirettore di «Medioevo romanzo» e della collana
«Critica e filologia» dell'editore Feltrinelli. E ha tra l'altro collaborato con Carlo Ossola alla
stesura di un'antologia della poesia italiana presso l'editore Einaudi e con Clelia Martignoni a un'ampia antologia
scolastica per Bruno Mondadori.
È sposato con Maria Luisa Meneghetti (nata nel 1950), anch'essa docente di filologia romanza
presso l'Università degli Studi di Milano. È
redattore della pagina culturale del Corriere della sera.
È stato presidente della
International Association for Semiotic Studies. Con le sue ricerche ha
contribuito a introdurre le teorie formaliste e strutturali nella critica italiana.
Da un punto di vista teorico e metodologico, sono centrali studi come: I
segni e la critica (1969); I metodi attuali della critica in Italia
(1970), in collaborazione con Maria
Corti; Le strutture e il tempo (1974); Lingua, stile e
società (1976); Avviamento all'analisi del testo letterario (1985)
(che riprende anche gli articoli scritti per l'«Enciclopedia Einaudi»); e Notizie
della crisi (1993). Si ricordano inoltre le sue fondamentali edizioni
critiche delle Satire di Ludovico Ariosto,
della Chanson de Roland, del Libro dei vizi e delle virtù
di Bono
Giamboni e, in collaborazione con Santorre Debenedetti, dell'Orlando
Furioso sempre di Ariosto
e le molte prefazioni a testi di linguisti e autori classici della letteratura
non solo italiana. Più recentemente Segre ha raccontato il suo percorso
intellettuale in Per curiosità. Una specie di autobiografia (1999). Più
di recente sono usciti i fondamentali Le varianti e la storia: il
«Canzoniere» di Francesco Petrarca: lezione Sapegno (1999), con due interventi di Giovanni Giudici
e Alessandro Pancheri; Ritorno
alla critica (2001); La pelle di San Bartolomeo: discorso e tempo
dell'arte (2003); Tempo di bilanci: la fine del Novecento (2005); Dai
metodi ai testi: varianti, personaggi, narrazioni (2008) e Dieci prove
di fantasia (2010).
Già Socio corrispondente dal 1974, è stato eletto Accademico della Crusca dal 1988, ha ricevuto inoltre la
Medaglia d'oro ai benemeriti della Scuola, della Cultura e dell'Arte. Attualmente
è Professore Emerito dell'Università di Pavia e dirige il Centro di
Ricerca su Testi e tradizioni testuali dello IUSS di Pavia.
GIOVANNA CORDIBELLA. Originaria
di Mantova, ho compiuto gli studi all’Università di Bologna, dove si è laureata
in Lettere Moderne nel 1999 con una tesi sul poeta Vittorio Sereni, insignita
della dignità, poi stampata col titolo Di fronte al romanzo. Contaminazioni
nella poesia di Vittorio Sereni (2004). Negli anni 2001-2002, ha trascorso
un periodo di studio come ricercatrice presso la Georg-August-Universität di
Göttingen. Successivamente ha conseguito il dottorato di ricerca a Bologna, con
una tesi sulla ricezione in Italia del poeta tedesco Friedrich Hölderlin, i cui
esiti sono oggi confluiti nel volume premiato Hölderlin in Italia. La
ricezione letteraria pubblicato dal Mulino nel 2009. Il volume prende in
esame in una prospettiva comparatista autori italiani dell’Otto e del Novecento
(Carducci, Ungaretti, Montale, Prezzolini, Papini, Luzi, Parronchi, Vigolo,
Zanzotto) e l’attività di alcune riviste letterarie novecentesche («Leonardo»,
«La Ronda», «Commerce»). Nel biennio 2004-2006 ha lavorato come lettrice di
italiano presso il Dipartimento di Romanistica della Christian-Albrechts-Universität
di Kiel. In seguito ha svolto attività di ricerca come borsista post-dottorato
presso il Dipartimento di Italianistica dell’Università di Bologna (2006-2008)
e presso quello di Romanistica della Albert-Ludwigs-Universität di Freiburg i.
Br. (So.Se. 2008). Nel 2007 ha fatto parte del comitato organizzativo della
mostra Carducci e i miti della bellezza.
CECILIA GIBELLINI (Brescia 1977),
laureata a Pavia, ha conseguito il dottorato alla Cattolica di Milano e
collabora come assegnista all’università di Verona. I suoi studi si sono rivolti
alla cultura rinascimentale e alla letteratura dell’Otto e del Novecento, con
particolare attenzione al rapporto tra letteratura e arti figurative. Ha
dedicato vari lavori, pubblicati in riviste e in volumi miscellanei, ad autori
dell’Otto/Novecento (Leopardi, Carducci, D’Annunzio, Giotti, Saba, Quasimodo,
Pomilio). Ha curato i carteggi fra Antonio Pizzuto e Vanni Scheiwiller (Le carte fatate, Libri Scheiwiller
2005), fra Umberto Saba e Vittorio Sereni (Il
cerchio imperfetto, Archinto 2010) e i Carteggi
e scritti di Camillo Togni sul Novecento internazionale (Fondazione
Cini-Olschki 2006). Ha pubblicato il volume monografico L’immagine di Lepanto. La celebrazione della vittoria nella letteratura
e nell’arte veneziana (Marsilio 2008, Premio CNR) e la monografia Libri d’artista. Le edizioni di Vanni
Scheiwiller (Mart 2007).
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