domenica 28 agosto 2011

Mario Fresa. Ritratti di poesia (21)





Luca Artioli





Colpiscono, nell’ultimo libro di Luca Artioli, Suture. La poesia come resilienza (Fara editore, 2011) la propensione a un’ansiosa registrazione delle dimensioni spazio-temporali degli eventi, e la volontà di applicare alla stessa identità dello scrittore, al suo «peso biografico», un carattere fluidamente ritroso e sfumato. Si profila costantemente, perciò, la vertigine di un oscuro vacillamento che spinge il poeta a lottare contro le ambasce di un passato dolorosamente irrisolto, e a inseguire le vaghe promesse di un presente indefinito, fragile e sabbioso. Il tempo, dunque, appare ferito da un senso di amara incompiutezza che induce Artioli a costruire una serie di narrazioni poetiche strane e sfuggenti, sempre vicine a sfaldarsi e a sbriciolarsi, come se ogni accadimento si rivelasse, in fondo, un’occasione perduta, o un rinnovato smacco.
In questo modo, la speranza di un finale risarcimento è puntualmente respinta e rimandata a un futuro indeterminato, forse impossibile da realizzare. Ogni vicenda risulta imperfetta e inconclusa, necessitando di essere integrata, colmata, riscattata.
I gesti, i pensieri – sembra suggerirci il poeta – potrebbero essere stati anche altro: la loro effimera apparizione avrebbe potuto percorrere una strada e un senso incalcolabilmente differenti; e ciò che è avvenuto rivive, o forse per la prima volta vive davvero, soltanto grazie alla nebulosa e approssimativa ricostruzione della memoria.
Le storie descritte si colorano di sottintesi segreti e inesplicati, e lo stesso soggetto narrante continuamente frana e si disperde in una successione di azioni e di affetti periclitanti, friabili, lacunosi.
La dimensione privata si unisce all’accadere oggettivo delle cose, sperimentando il fuoco di un impasto singolare, gonfio di reciproci legami, di comuni suture, di inavvertibili mescolanze che stupiscono lo stesso poeta, individuo «vero» e «fittizio», sempre in bilico tra ciò che egli è - o ciò che appare - e quello che avrebbe potuto essere.
Artioli riesce a far percepire la liquida transitorietà di questo viaggio inquieto ricorrendo a una pronuncia di limpidissima fattura, nella quale ogni testo è in sé perfettamente conchiuso col sostegno di un’interna, geometrica ricucitura che fa trasformare la parola poetica in un eletto strumento di comunicazione etica: la sua forza consiste, infatti, nel desiderio di vivere, per intero, il rischio della resilienza e della resistenza, e del volere avventurarsi, con una coraggiosa letizia, nelle voragini del mutare e dello sfiorire degli eventi.







Sulla metro


Eppure era per un sorriso.
La pausa del finestrino, sulla metro
con il cielo calamaro e
le poesie di un libro, tenute
uncinate al passo dell’indice.
Lei che legava a qualcosa o
a qualcuno il pensiero, con
la fiamma nell’angolo d’occhio,
come fosse tuono bianco
che sbatte nel sangue.

Eppure era per un sorriso
troppo vivo per non crederci. Aveva
gli anni favorevoli della natura,
il calco della rosa che sboccia sul collo.

Appoggiata al vetro
la sua fronte gelida
(«farò dell’amore soltanto un ripiego»)
mentre una voce parlava
della fermata che segue
e i giornali tutti si chiudevano, le
gambe si alzavano nel mattino.
Fuori c’era Roma. Settembre.

La varietà umana confondeva tutto. Una porta
si era aperta, passava gente. Altri
attendevano il loro turno. Anche questa bocca
fremeva, voleva qualcosa,
un sorriso imbarazzato, vicinissimo.
«Siamo al capolinea» le dissi così,
per rubarla al viaggio,
e come primo fiore, ricordo
ci scambiammo una parola di corpi
riuniti, nella solitudine del vagone.








Luca Artioli è nato a Mantova nel 1976, dove tuttora vive e lavora. Dal 2001 scrive su riviste on-line e siti letterari, curando rubriche dedicate a scrittori esordienti. Di recente apertura il blog Il Divano Muccato. È ideatore e socio fondatore della «Confraternita dell’Uva», gruppo di scrittori mantovani/modenesi. Fa parte del «Movimento Letterario dal Sottosuolo», gruppo per l’unione delle arti, con sede a Montichiari (BS). Ha pubblicato: Fragili Apparenze (poesie, TCC, Mantova 2005); THE SLEEPERS– Racconti tra sogno e veglia (AA.VV. –Ed. Azimut, 2008); Il rumore degli occhi (AA.VV., Edizioni Creativa, 2009); 365 racconti erotici per un anno (AA.VV., Ed. Delos Books, 2010). È presente con una scelta di poesie nell’antologia Salvezza e impegno (Fara. 2010). Sito personale: www.lucaartioli.it








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