giovedì 18 novembre 2010

25 novembre è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne



Io stavo sul divano c’avevo sonno
C’avevo sopra la maglia della tuta
Un po’ sentivo freddo
Con la digestione
Mi riposavo ma
Lui viene dà un calcio al divano mi dice va' su
dice che è stanco che deve stare in piedi sempre
anche per fare la piscia
a casa sua c’ha diritto di essere padrone lui
c’ha diritto del divano la televisione la birra vicino
Dei calzetti che gli stanno sui polpacci
Ma no stretti
Di una moglie zioporco che gli lascia il posto
Che si trucca e gira la sottana
Gli dico guarda i figli di là capiscono
uello grande soprattutto sentono
fai piano amore un po’
Mi dice cosa vuoi tu sei sempre col lamento in bocca
Nella bocca ci devi mettere l’uccello è meglio
Ti strozzi con le ali sbavi la merda
Io stasera mi andava la fettina però
Ti ho fatto il sugo col pesce fresco
Come ti piace a te
sono andata anche in posta
Ma non ti va bene neanche
L’odore del bagno, la carta igienica spessa
Ti calmi un poco non l’ho detto strafottente
Ma lui pensa che sì
glielo dico con la rabbia
che sono io la super
Lui quando si sente di meno di me
lui parte si vede dalle vene nel collo dai pugni
Dal pigiama storto
Non mi far male per favore stasera non lo so se ce la faccio
A coprirmi le labbra a mangiarmi una guancia
Io non lo so magari faccio un urletto mi sente quella di sotto
Ci sentono e chissà chi vanno a chiamare mandano i carabinieri
Dicono signora cosa c’ha nei capelli
Un taglio di bottiglia
il cane che morde
un rametto di salvia
Per favore stasera no che ho acceso il forno
Ho messo i ceci in ammollo
Si gonfiano come i ginocchi le sopracciglia gli orecchi
Metti la mano dove non si trova
Se aspetti ti faccio vedere
Qui in mezzo alle cosce che non ci pensa nessuno
Al cucchiaio di legno
Alle seppioline rotte


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