lunedì 9 agosto 2010

Su STORIA DELLA POESIA IRPINA, vol.I, di Paolo Saggese

E. SELLINO EDITORE, 2009

recensione di Vincenzo D'Alessio

Ritorno con un’altra recensione a parlare di questo lavoro, forte e chiaro, che il critico letterario Paolo Saggese svolge, da almeno dieci anni, per fornire al mosaico della Letteratura Italiana la tessera “verde” della feconda Irpinia.
Avvicinarsi ad un testamento è una impresa difficoltosa: comprendere appieno la volontà di chi l’ha voluto, di chi l’ha redatto, del secolo nel quale è stato realizzato. Motivi, credo, di non poco conto quando si ha a che fare con il tempo e il suo fluire. Bisogna, necessariamente, rendersi umili nel capire che non si è il primo, né l’ultimo, ad avvicinarsi allo scavo interiore di una vita umana.
In questo primo volume le vite umane, come testamenti poetici, sono tante. C’è la volontà, di ogni poeta, di essere parte del testamento letterario della propria terra: provinciale per limiti geografici, nazionale per vivacità di energie, nuovissima per i nobili furori che in essa si animano e disperdono nel tempo la propria energia. Ogni elemento umano del coro è “unico”, legittimato dal desiderio di trasmettere l’amore che tutto governa.
Scrive nell’introduzione a questo volume il poeta/storico Giuseppe Iuliano: “Saggese ha ribaltato questa visione minimalista, recuperando la vita letteraria e culturale di una provincia, liquidata con troppa fretta ed approssimazione come addormentata e senza storia” (pag.13). Proprio, per analogia, come scriveva, per la stessa realtà campana, il grande scrittore Michele Prisco nel 1949 nel bel romanzo La provincia addormentata.
Noi abbiamo una storia letteraria e umana, annichilita da più di un secolo dalla preponderante gerarchia delle forze del Nord della nostra penisola, che chiudono le voci libere del Mezzogiorno, nazionale, dentro mura di gomma. Per uscirne bisogna aderire al compito più importante: emigrare! Solo trasferendosi lontani, dalle solari zolle e chiare acque marine delle nostre terre, nelle nebbie del Nord, si riesce a restituire la nostalgia e a scrivere sul filo della memoria.
Sono le storie dei grandi del Novecento, Pirandello, Quasimodo, Sinisgalli, solo per citarne alcuni. Più prossimi a noi sono invece i poeti ripresi dallo stesso Saggese in questo suo libro che apre la collana “Cultura meridionale” presso l’editore avellinese Elio Sellino.
Ho ripreso la lettura in occasione della presentazione che si svolgerà, venerdi 13 agosto 2010, a Montella* (v. foto a lato), di questo lavoro, motivato dai tempi difficilissimi che stiamo attraversando: metafora di quella triste epopea che vide affermare il ventennio fascista, di guerra e di confino. Proprio in nome di quella Libertà calpestata, con l’omicidio del giovane giornalista Ferdinando Cianciulli, avvenuto in Montella il 25 febbraio 1922, reclamo il diritto del ritorno ai valori fondamentali di Giustizia e Libertà, trasmessi dalla Letteratura meridiana e meridionale.
Ai nostri giovani studenti, e a quanti lo desiderano, la lettura del lavoro Storia della Poesia Irpina consegnerà il testamento di una tessera di quel variegato mosaico costituito dalle forze sane di una regione,anche piccola, come la nostra. Scrive l’autore, Paolo Saggese, nella prima parte dell’opera: “Una damnatio memoriae”: «Le ragioni di questo lavoro sono, al contrario, molteplici, e si fondano su una serie di constatazioni che hanno accompagnato il nostro impegno di studio in questi ultimi sette anni. Risale, infatti, al 2002 la constatazione – che ha poi portato alla fondazione del Centro di Documentazione sulla Poesia del Sud – dell’esclusione della poesia del Sud, e quindi dei poeti del Sud, dalla storia letteraria della Nazione» (pag.19).

Montoro Inferiore



* Il libro viene presentato a cura de La Ginestra, Associazione di Donne Montella, nell’ambito delle iniziative culturali estive, venerdì 13 agosto 2010, a Montella, presso la Villa E. e C. De Marco, ore 18.30

Introducono: Anna Dello Buono, Presidente Associazione Ginestra e Ferruccio Capone, Sindaco di Montella

Interverranno: Franca Molinaro ed Alessandro Di Napoli

Modera:
Giuseppe Iuliano, Centro di Documentazione sulla Poesia del Sud
Durante la manifestazione saranno lette alcune poesie di Tullio Barbone, Virginio Gambone e Carmen Moscariello.

Il convegno, tra l’altro, sarà occasione per presentare alcune delle nuove acquisizioni compiute da Paolo Saggese in relazione alla poesia del Novecento irpino, e il cui secondo volume, ricco di ben novanta profili, sarà edito nel novembre 2010.
Paolo Saggese con i suoi studi, attraverso il Centro di documentazione della Poesia del Sud, attraverso il Festival della Poesia dei Paesi del Mediterraneo (in collaborazione con un’ altra anima vera di questi luoghi: Giuseppe Iuliano); ha dato vita a tante voci. È nata così una grande così una grande realtà che mira al recupero ed alla divulgazione della cultura. Scrive Saggese: «Dopo sette anni di studio, diamo alle stampe questo primo tomo della Storia della Poesia irpinia del Novecento. Si tratta di un’opera rivolta a Scuole e in genere ai cultori della poesia, che prevede quattro volumi, i primi due dedicati alla ricostruzione di questa storia, i secondi due riservati alla parte antologica corredata da un’opportuna scheda biobibliografica per ogni autore presentato nei tomi precedenti, e che colmerà le lacune presenti nei profili. Non aspira all’esaustività. È una ricognizione, che vuole offrire un quadro attendibile di quanto sia stato scritto da autori irpini per nascita o per adizione nel corso del Novecento e sino alla prima decade del nuovo Millennio. Si prevede, d’altra parte, un quinto volume che colmi eventuali, anche gravi dimenticanze». Una grande impresa quella di Paolo Saggese delinea il percorso della poesia, che si cela nelle cose e dentro ciascuno di noi. (A. Gnerre)

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