Costante meditazione sul fare poetico (“Strano il poeta / sopravvive / sfilando il telaio / delle sue parole”), è stato presentata il 22 maggio al Salone Snaporaz, nel corso del reading che ha visto protagonista Umberto Piersanti, la nuova raccolta di versi di Enrica Musio: Senza saperlo nemmeno, recentemente edita da Fara.
Per l’autrice santarcangiolese, scrive nella postfazione Caterina Camporesi, la scrittura diventa cooperazione alle evoluzione di noi stessi: “Già nei versi di apertura ne indica i passi ‘attraversare un mare di nebbia’, stazionare nella solitudine, coltivare la speranza, sfociare in un approdo”.
Un impegno fedele all’elaborazione delicata e sottile di versi che tornano, dolci e tenaci, a confondersi con la vita, come le note musicali di “Notturno in mi bemolle di Chopin” (“Il tuo volto compassato / una finestra di luce…”)
Un “Viaggio al centro del mondo”, intessuto di “parole levigate / giorni della fatica quotidiana”, assidue memorie da riscrivere “come un destino di parole”.
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