sabato 26 giugno 2010

[ESAUSTO]


[ESAUSTO]

per una storia consegnata ai registri del pentimento

come quella dell'inespresso

o di questo presunto esserci

il suonatore d'organetto

scioglie nella notte

tutto lo straziante repertorio dei suoi rulli

e da dietro una graticola

quanti contrasti, vedete mio signore

si avvertono negli uomini tristi

ogni qualvolta

calante e impraticabile si fa la loro postura,

mentre crescente e abbondante

ora s'affaccia la luna, che ammicca e strizza l'occhio all'esausto

costringendolo a sporgersi

su un pozzo ad orologeria

su quel buio

profanato come una bocca

che per fame ha inghiottito i suoi denti

barattato le sue tonsille

ed è rimasta cavo, esofago

vuoto continuamente sfondato

gradino che dà sull'inferno


Sebastiano Adernò

@foto: Marco Moranzoni

1 commento:

Alessandro Ramberti ha detto...

Sei un grande, Sebastiano, complimenti! Una radiosa domenica.