[ESAUSTO]
per una storia consegnata ai registri del pentimento
come quella dell'inespresso
o di questo presunto esserci
il suonatore d'organetto
scioglie nella notte
tutto lo straziante repertorio dei suoi rulli
e da dietro una graticola
quanti contrasti, vedete mio signore
si avvertono negli uomini tristi
ogni qualvolta
calante e impraticabile si fa la loro postura,
mentre crescente e abbondante
ora s'affaccia la luna, che ammicca e strizza l'occhio all'esausto
costringendolo a sporgersi
su un pozzo ad orologeria
su quel buio
profanato come una bocca
che per fame ha inghiottito i suoi denti
barattato le sue tonsille
ed è rimasta cavo, esofago
vuoto continuamente sfondato
gradino che dà sull'inferno
@foto: Marco Moranzoni
1 commento:
Sei un grande, Sebastiano, complimenti! Una radiosa domenica.
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