mercoledì 29 luglio 2009

Su Saperti a piedi nudi di Filippo Amadei

nota di lettura di Cristian Pretolani

Saperti a piedi nudi è la nuova raccolta poetica di Filippo Amadei, edita da LietoColle 2009.
Le poesie di Amadei si presentono cariche di immagini estrapolate dal quotidiano, le quali riflettono in modo diretto e asciutto una compiuta maturità del poeta. Un’immagine molto ricorrente è quella del “corpo”, che dà l’idea del tabernacolo della poesia di Filippo. Un’alcova di emozioni, come si può notare in un testo: “[…] il dolore vivo del corpo/ così sta il mondo/ su assi terrestri traballanti/ siamo noi fragili/ le sue deboli caviglie.”
È lampante anche una tematica sociale, ma sempre riportata all’individuo che fa di questa Poesia la sua peculiarità.
Un componimento che si distingue per eccellenza formale, semantica e sentire è Genesi Inversa riporto gli ultimi versi che sono esplicativi: “nel grembo del sogno/ sono un gomitolo di tendini e pelle/ spasmi di vertebre nel liquido/ – si azzera di nuovo tutto/ il mio ultimo ricordo è la luce.”
Una poesia che esalta la vita.

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