sabato 22 settembre 2007

Porto solo la mia fragile esistenza (Cristian Pretolani)

“trasloco tra / punti, virgole e i concetti” ci dice Cristian Pretolani in queste poesie a tratti un po' classicheggianti (e forse in questo senso in qualche caso sfrondabili) ma con con versi di tono eminentemente lirico che ci sembrano particolarmente riusciti: “Vengo senza eserciti di ragione”; “per te, vendemmio le stelle”; “saremo come le nostre fedi / l’uno nel cielo dell’altro”. Qui ci pare che la sua voce abbia un timbro interessante e autentico e un bel cammino per esprimersi in nuove creazioni.

Natale 2007

La memoria erra
nei meandri della mente.
Sperduta tra i giorni
e le notti invernali.
La memoria in queste stanze
non si riconosce,
ma trova ritmi e suoni
che sono screziati di rosso
e di bianco.
È ammaliata da parole
che incalzano leggere suggestioni.
Una memoria, la quale scivola
dal cielo al mare disegnando
una sua sfavillante scia
al dipanarsi di sé.
Cerca albergo negli occhi,
nelle labbra e nei gesti
degli uomini;
i quali non si dimenticano
di festeggiare il Natale
fra panettoni e cotechini
tutto si risolve nella classica
abbuffata dimenticandosi degli invisibili.


Le nozze

Ora nei riflessi degli occhi
iniziamo il nostro cammino.
Sui sentieri delle iridi,
dove ci avvolgiamo
nelle braccia di un legame.
È il vincolo dell’amore,
un fiore di giglio
che orna questo momento
di unione.

Innanzi a noi
brucia l’incenso sacro,
e quando…
Il sacerdote avrà concluso
saremo come le nostre fedi
l’uno nel cielo dell’altro.



da L'ERA DI ATLANTIDE

Composizioni di morbidi visi
delineano il volto tuo,
(impreziosito con pelli e aromi
antichi, ed orpelli dei lineamenti tuoi)

dove i timidi sguardi si stendono
e queste mani che non osano lambire
così tanto aerea visione…

Marginali affluenti,
decorrono sotto le
tenere ossa;
petali di loto
formano le nuvole tue,
coprono l’inviolato erotismo.


Monnalisa (dal quadro di Leonardo da Vinci)


Apro i cancelli
di Venere,
trasloco tra
punti, virgole e i concetti

Nemmeno il canto
in questa mia notte
sarà per me luce o riparo
Vengo senza eserciti di ragione
porto solo la mia fragile esistenza.



Tema

Raccogliamo le stelle
colle nostre mani,
le une tese alle altre.

Piovono coriandoli,
su vicinanze spontanee,
che profumano la neve
di luce vibrante.

Siamo giocattoli di pezza
appesi nel firmamento,
un lembo senza fine
dove iscrivere
il nostro tema amoroso.

Il nostro vino è
nuovo e vecchio
non conosce stanchezza
nelle botti di miele.

Mia coppa preziosa,
per te, vendemmio le stelle,
lumeggiando quello
che con le parole
resterebbe
nell’oscurità della ragione.

Siamo uniti
da un cordone ombelicale
che ci ossigena come
due - sospiri - in questa Vita.



Cristian Pretolani nasce a Forlì il 4 settembre 1978. S’interessa alla poesia sin da giovanissimo: Rimbaud, Baudelaire, italiani del ’900, senza dimenticare i classici greci e romani. Approfondisce le sue letture anche in ambito narrativo, filosofico e psicologico. Esordisce con la pubblicazione di due poesie nell’agenda Dimenticario realizzata dal centro culturale “L’ Ortica” di Forlì distribuito nelle Università e nella Provincia.
La poesia Famiglia viene accolta nella rivista di attualità culturale «Arsi Amandi» distribuita in Emilia-Romagna.
Dal 2003 partecipa al progetto scolastico denominato “Progetto creatività” presso I.T.C. Matteucci di Forlì collaborando con la Prof.ssa di Lettere Catia Baffioni nell’insegnamento di composizione poetica. Nel 2004 pubblica Pillole con AM EDIZIONE MAROTTA, la sua prima raccolta di poesie. Nel 2007 pubblica L’era di Atlantide” con la Tinarelli di Bologna.
Collabora con il quotidiano «la Voce» in una rubrica da lui ideata Adesso Poesia scrivendo recensioni a poeti della Romagna. Collabora con Videoregione emittente televisiva locale in una rubrica scritta e condotta da lui intitolata “Poétique Cafè”, che si occupa di arte, cultura e poesia. Ha partecipato a varie manifestazioni poetiche-culturali con letture pubbliche delle sue poesie.
Organizza eventi come “A cena con il poeta” e “L’aperitivo con il poeta”, rassegne itineranti nel territorio romagnolo in cui presenta poeti emergenti e non.
Segnalato in alcuni concorsi e in altri finalista. È lettore e attore di poesie della Compagnia Teatrale “Gli Slan” di Sandra Mazzini dell’Ortica.

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