mercoledì 15 luglio 2009

Su Di acque / di terre di Roberto Cogo

Ed. Joker, 2006

nota di lettura di AR

Le poesie di questa raccolta sono fluide e statiche (praticamente degli inserti di prosa, dal contenuto spesso filosofico, quasi lacerti di un personale zibaldone, ad es. «la vita è ciò che rimane. trova sostanza nelle forme, trova stratificazione. concede un battito di ciglio, uno sguardo» p. 21) come suggerito dal titolo stesso. Ci piacciono di più, senz'altro per il loro ritmo elegante e pervasivo, i versi liquidi, che scorrono con le immagini terse di una intelligenza poetica che penetra la natura delle cose (si vedano anche le notevoli poesie del Nostro pubblicate in Dall'Adige all'Isonzo):

«ricade una sostanza celeste / sulle penombre della terra» (p. 16)
«adesso / il vento indugia e ingurgita l'aria» (p. 22)
«chi governa il flutto ultimo di un tuffo / il suono dell'acqua quando / d'incanto si straccia» (p. 24)
«la sequenza convivve col frammento / è nuvola che spezza / impropriamente le sue forme» (p. 31)
«la ciminiera puntata in cielo / puntata in culo a una nube molliccia» (p. 37)

Tutti i versi qui sopra citati ci immergono in una natura empatica che vibra e accompagna le emozioni e le “inquadrature” del poeta. Altre volte Cogo ama giocare sensualmente con le parole ad esempio nella quarta sezione intitolata [suite marina], con esiti che a volte paiono un po' ridondanti, il Taccunio rosso-verde, sezione che chiude il libro, ci offre nuovamente il tratto che ci pare più panico (i grandi poeti irlandesi insegnano) e vero della poetica del Nostro:

«sulla punta infranta di una nube / un tenero tremore // l'insetto alato zampetta / sulle zolle rugose di una mano» (p. 66)
«filo di vento tra i rami // mentre scende una foglia sul pelo / lucente dell'acqua (#) nella penombra» (p. 68)
«il gonfiore degli insetti sulla natica esposta / al brivido bruciante del sole» (p. 72)
«l'ombra oblunga della morbida nuvola / solitaria – dilata in una carezza / poi frastaglia nella mente» (p. 77)

Giustamente osserva Sandro Monalto nelle ultime righe della Prefazione: “La poesia, sembra dirci Cogo, nonostante il mondo in cui prende vita, non può mai essere impersonale” (p. 10).






1 commento:

roberto cogo ha detto...

grazie caro alessandro per il tuo interesse alla mia poesia. il tuo orecchio e il tuo occhio interagiscono alla grande quando ti approcci a un nuovo libro, così come l'empatia che sai liberare... grazie per quello che hai saputo cogliere e apprezzare. a ravenna!