venerdì 10 luglio 2009

Cervini traduce Lee Masters

Edmund Pollard Spoon River Anthology, by Edgar Lee Masters, 1916

I would I had thrust my hands of flesh
Into the disk-flowers bee-infested,
Into the mirror-like core of fire
Of the light of life, the sun of delight.
For what are anthers worth or petals
Or halo-rays? Mockeries, shadows
Of the heart of the flower, the central flame
All is yours, young passer-by;
Enter the banquet room with the thought;
Don't sidle in as if you were doubtful
Whether you're welcome – the feast is yours!
Nor take but a little, refusing more
With a bashful “Thank you”, when you're hungry.
Is your soul alive? Then let it feed!
Leave no balconies where you can climb;
Nor milk-white bosoms where you can rest;
Nor golden heads with pillows to share;
Nor wine cups while the wine is sweet;
Nor ecstasies of body or soul,
You will die, no doubt, but die while living
In depths of azure, rapt and mated,
Kissing the queen-bee, Life!



“Edmund Pollard” dalla Antologia di Spoon River di E. Lee Masters
traduzione di Stefano Cervini – 27 maggio 2012

Vorrei avere immerso le mani mie di carne
dentro rotondi fiori infestati d’api,
dentro il nucleo, come specchio, di un fuoco
di luce vivifica, un sole di delizia.
A che pro il valore di antere o di petali
o di aureole radiose? Inganni, ombre
del cuore del fiore, la fiamma centrale!
E’ tutto tuo, giovane che vai;
entra con la mente nella sala del convivio;
non scivolarci dentro di nascosto, incerto
di esserne ben accetto – è tua la festa!
E non godere di poco, rifiutando il resto
con un vergognoso “No, grazie”, quando hai fame.
È viva l’anima? Allora nutrila!
Non lasciare balconi che non hai scalato;
né seni bianco-latte su cui giacere;
né chiome bionde su guanciali da condividere;
né coppe di vino quando il vino è dolce;
né del corpo o dell’anima i rapimenti.
Morirai, non c’è dubbio, ma morirai vivendo
nell’azzurro profondo, in estasi e fecondo,
mentre baci l’ape regina, La Vita!


Nessun commento: