1 - Il buon ladrone
Il labbro trema, Ti parlo senza voce.
Hai incrociato la miseria
la mia anima è un terra tribolata.
Tu solo mi abbracci, pietoso di sangue e chiodi
non ho più nome
raccattami come cosa ormai scordata,
prima che muoia dimmi la parola,
strozzata in gola, che lava.
2 - Il mal ladrone
Malvissuto, appeso alla sinistra
su questa forca infame
disprezzo la Tua viltà di agnello che non geme
porta blindata, non chiederò indulgenza
non metterò il collo sotto il giogo.
Il Tuo cielo, che non voglio,
cosa nasconde oltre, più dentro?
3 - Cristo
Nessuno di me più solo,
in quest’ora di sconforto
nel dolore senza misura del rifiuto.
Ridotto a orrore, vivo l’abbandono,
durezza del legno e della pietra.
Nella sera che incalza
del giorno rimane la reliquia,
non piangete su di me,
la morte non riempie l’orizzonte.
1 commento:
eccezionale davvero questo "trittico" poetico, che ripropone l'antico dramma cristiano in una chiave attualissima e veramente lirica.
Complimenti, mi è piaciuto molto!
Giuseppe Vetromile
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