Caro Alex,
ho letto questa tua nuova antologia che ha il pregio dell’accoglienza.
A parte la prefazione, molto bella, accurata e dotta di Pasqualone, considerato che ormai della poesia si può dire di tutto e il contrario di tutto: che è solipsismo, che è consolatoria, che chiama attenzione, che torna a dare un senso a parole che sono diventate puro flatus, vento, senza sostegno, tanto da potersi smentire subito dopo dette, che è un affare editoriale etc., all’interno della poesia ho trovato voci interessanti, altre ancora immature, a mio modestissimo parere.
Le poesie di Colomba Di Pasquale si distaccano dalla pletora a rischio, mi sembrano autentiche perle, sapienti per forma e contenuto, per stile e armonia di dettato. Anche Filippo Amadei mi pare vada formandosi una voce tutt’altro che banale, accosta coraggiosamente gli eventi, ne trae un succo non sapienziale ma emotivo, umorale, di grande densità.
Vorrei invitare a leggere con attenzione anche Rita Giurastante, perché le sue “Dissolvenze” sono bozzetti acutissimi di una vita sempre precaria ma sempre vittoriosa sul suo contrario.
So che nello scrivere queste poche righe faccio torto a qualcuno; saggiamente non dovevo far nomi, che comunque il gusto personale e una certa vicinanza suggerisce. Ma come si fa a parlare di una antologia così fittamente trapuntata di versi d’autori profondamente diversi: anche se è stata loro fornita una traccia, noi che scriviamo sappiamo che la parola non si oppone al silenzio, lo ascolta e lo traduce in suoni, lo rende visibile, leggibile, condivisibile.
E qui mi fermo perché rischiò l’eccesso di sentimentalismo. Comunque, complimenti a te, come editore, per il coraggio di come investi pochi Euro.
Con affetto e stima.
Narda
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