mercoledì 9 gennaio 2008

Su L'analisi di infinite conseguenze

recensione di Vincenzo D'Alessio G.C.F. Guarini
via Sala, 29 – S. Felice
83025 – Montoro Inferiore (AV)

Raccolta di esordio di Marco Zavarini, L'analisi di infinite conseguenze ha un'epigrafe affettiva rivolta a Mary – ispiratrice del soffio vitale che ha impresso alle parole la forza della poesia.
Una scrittura analitica, carica di ossimori, alla ricerca di identità nascoste: quelle dell'anima, parola che affiora nelle composizioni poetiche con alterne frequenze. L'anima è per il Nostro il diritto di esistere.
Altro tema ricorrente risulta l'infanzia, il bimbo imperfetto, incapace di «attraversar la strada» (p. 58): unico verso dove il verbo attraversare viene utilizzato nella forma classica, privo della vocale finale. Nei versi prende corpo il mondo dell'ignara forma antropomorfa e la «tigre (feroce) che aspetta / fuori dalla finestra» (p. 58): la realtà contingente, la scatole cartesiane (p. 64), incapaci di sedare «la solitudine originaria che sbrana la pancia» (p. 66).
Frammenti compositi di una poetica ragionata, ricercata nel tempo, ripiegata nelle membra umane, somatizzata… che nella versatilità denuncia il disagio del mondo attuale, in cui il poeta vive, la terra promessa dalla quale il Nostro viene e che la società attuale del superfluo ha generato.
Le poesie, brevi, sono disposte sulle pagine in modo alterno: in alto a sinistra, in basso a destra, il bianco del foglio in mezzo. Questa disposizione dà vita ad una strada immaginaria dove la collocazione dei versi somiglia ai limiti dell'esistenza. Sillabe di un alfabeto di ricerca. di una forza di attrazione verso «verità e origini» (p. 37). Il poeta ha nella penna la volontà di affinare il proprio linguaggio poetico. Come rileva Caterina Camporesi nella postfazione: «idealismo e realismo s'incontrano, si stringono in un abbraccio, perché il cielo è disposto a chinarsi, il principe azzurro a macchiarsi di sangue e il sogno a ricevere le tempeste della realtà.»
«La mia anima / rivendica / il diritto di esistere» (p. 28): è l'azione di queste composizioni, la partenza del poeta dal porto sicuro delle origini verso le insidie del mare-umanità.

1 commento:

Anonimo ha detto...

grazie Vincenzo, una lettura così attenta che è in grado anche di svelare qualcosa che restava tra le righe della mia stessa coscienza.
marco