di Vincenzo Celli
nato postumo
forse nemmeno
rimango imbalsamato
al vetro invalicabile
di un silenzio nervoso
il cane con tre zampe
mi fissa poi riprende
a litigare con la strada
porto i segni
del tempo che frusta
lasciando tacche sulle braccia
e tu che non sapevi
che non hai mai saputo
delle cose che fa la neve per non morire
delle cose che ho fatto io
per sentirne il sapore sulla punta della lingua
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