giovedì 27 settembre 2007

E se riuscite ditemelo anche voi (Nunzio Festa)


C'è una carica, una tensione caustica in queste poesie di Nunzio Festa: l'analisi della realtà non sembra aprire facili orizzonti e Nunzio si cala in queste canzoni (frequente l'uso della rima e di versi che potrebbero essere facilmente musicabili) con una disillusione in sofferto equilibrio fra rabbia e ironia, fra scetticismo e voglia di lanciare messaggi che possano risveglarci dal nostro torpore: “la guerra non restaura diritti / ridefinisce poteri”; “aspettare / che la bellezza di tutti / sia bellezza un po’ mia”. E ci sono immagini che restano, semplici e vere: “gli alberi accatastati / addossati / si chiamano legna”.



DIARIO CONTRO LA PATRIA

l’uomo morto che cammina
e la gente che indovina
le bizze di partito
le partite fra dente e mina
in un nutrito
scempio a castello

del nostro ministro della guerra
del lanoso mantello
a doppia mandata

che non è colpa sua

ma dell’intera Nazione
della croce uncinata
appesa al mese
dei santi
e al Mese della madonna bianca

che non ne posso più del politicamente pulito
e corretto del tetto a scomparsa
delle perquisizioni

e se riuscite ditemelo anche voi
con una poesia - se ci riuscite



PAUSE

la guerra non restaura diritti
ridefinisce poteri
doveri di tutte
le notti

nelle avventure forti
di tutte le notti
brucio

bruciori
avventure per umori
Avventura su ogni carezza
e tutte le morti


la sorte di camminare


nelle porte
il fresco fa fiamme delicate

beccano gli operai
negli occhi gentili
segnati

tratteggi
e gesti scapigliati
a far ridere di bene

dentro le tempeste



ALBERO

gli alberi accatastati
addossati
si chiamano legna

da aspettare

riconoscere

per sentirsi alleggerire
dai brividi
dei lividi che vanno e vanno
e sanno tutto
di me

di sciocchezze purezze
sulla forma

su pietra
di lei che ci sente

prendo l’albero
rinato
sotto un viso
sopra visi

foglie come sorrisi
da sventolare


aspettare
che la bellezza di tutti
sia bellezza un po’ mia



dalla raccolta Deboli bellezze

IL CIELO OLTRE IL CIELO

non è cattolico
non sarà democristiano
oltre il cielo ci sta il deretano

un culo in bilico

a guardare le stelline
le palline della coca cola
che definiamo bolle

mica sorelle viola o nere


oltre il cielo
ci sono stelle e spermatozoi
orologi e frantoi
per il mulo

che tirava e menava la coda

sulle sue giornate e su quelle
della povera gente
che viveva e non teneva niente
non possedeva
un cazzo

né una frusta
o un lazzo per l’animale

né un grammo di pane a debito

e l’olive erano macinate
come sono picchiate adesso
ma pure ora
la gente è povera
e ugualmente non picchia con granate
e chiede lo stesso permesso


ai malvagi
e alla provvidenza che è dipinta di bianco
e
purtroppo al cielo stesso


a quello del piano di sotto

che non si muove

perché è molto più lontano



Collaboratore giornalistico ed editor, poeta e lettore, Nunzio Festa è nato a Matera nell’81 e risiede a Pomarico (MT). Collabora «Quotidiano della Basilicata» e altri periodici. Redattore della rivista Liberalia.
Collabora e ha collaborato anche con altri siti internet prevalentemente d’argomenti letterari e ha pubblicato racconti e poesie oltre che articoli su riviste varie e in antologie. Su Books and other sorrows, della scrittrice Francesca Mazzucato, tiene uno spazio personale dedicato alle recensioni.
Editor per Altrimedia Edizioni, curatore della collana «I poeti» della stessa casa editrice, nel 2004 hqo pubblicato la sua prima silloge poetica, E una e una (per i tipi di Montedit, Melegnano) e nel 2005 la prima raccolta di racconti, Sempre dipingo e mi dipingo (per i caratteri dell’Edizioni Il Foglio, Piombino).
Nel 2006, il racconto breve Da dentro la materia è entrato a fare parte dell’antologia Storie d’acqua dolce (Eumeswil Edizioni).
Nel 2007, la silloge poetica Deboli bellezze è entrata a far parte della collana curata da Silvia Denti, «I quaderni Divini».

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