mercoledì 22 agosto 2007

Due fari neri fissi nello specchio (Laura Vicenzi)


Passepartout

Persi nel labirinto a colori
davanti ai riflessi negli specchi
i fantasmi urbani scure ombre
cercano la chiave più preziosa.
Sussurri antichi aliti estivi
tracciano strade tra i carrozzoni
svelano scie di luce cometa
nella buia polvere del luna park.
Intorno ai pali in mezzo ai falò
moderne Alice coperte di strass
cadute nei tranelli dei conigli
distraggono i passi dal cammino.
Brilla invitante tra le tende
l’alta insegna della Fataverde
ambigua sirena che svela destini
celando l’uscita in fitte nebbie.
Vagano gli spettatori paganti
e tirano sfere ai barattoli
per trovare il tesoro promesso
l’unica chiave il vero passepartout.
Quando la notte piano appassisce
tra i ghigni dal trucco ormai sfatto
cercano gli Ulisse assonnati
lo spiffero gelido dell’uscita.


Poker di donne

Nella casa che protegge il respiro del sonno
due fari neri fissi nello specchio
guardano un nuovo viso di donna.
Solo poco prima erano occhi bambini.
Nel petto tenero il cuore arrossito d’amore
balla una danza che non si vuole fermare.
Il suo pulsare desterà il sonno leggero
di quel padre che è per sempre il primo amore.
Donna di cuori e di fiori,
ora lui sentirà il tuo odore troppo caldo
e capirà che hai amato, che sei stata amata.
Saprà in un attimo dolcenero che è giusto così.

Davanti all’altare fiorito
fissi il tuo riflesso di neve in due occhi blu
che dicono parole diverse da quelle che riecheggiano nella chiesa.
Col cuore percepisci già la nuova distanza.
La festa profuma di confetto e di velo,
poi, a casa, si danzerà per sempre un ballo lecito, benedetto.
I giorni di sole scorrono luminosi,
quelli di pioggia sono riscaldati
dal tepore insipido della consuetudine.
Donna di quadri, percorri strade già tracciate da altre
per anni, e per anni ancora.
Basta pensare che è giusto così.

Nel giardino dell’alveare per anziani
specchi quel volto che non riconosci
nell’acqua ferma della fontanella di marmo.
Bevi assetata, appoggiando le labbra alla fredda lapide.
Intorno senti un frinire che pare vuoto
se si attende la carezza di una voce cara.
Nel petto avvizzito
senti un battito ballerino
che segue il disco in vinile dei tuoi pensieri.
Donna di picche, ricordi l’amore perduto
molto prima di perdere lui,
e sai che il gioco è giusto così.


Aria toscana

Lascia l’abbraccio viola del glicine
per correre lieta a filo d’ombra
a carezzare rami di cipresso.
Con labbra fresche stampa baci muti
sulle guance ardenti dei casali
li fa rabbrividire fin sui coppi.
Sussurra piano parole d’amore
ai raccolti biondi nati tra i colli
Madonna che allatta premurosa.
La sera indossa un manto scuro
pennella gli occhi di blu e bistro
e s’alza in volo verso il mare.
Al ritorno soffia sulla campagna
aliti di salso che al mattino
sul bruno sembrano gocce di stelle.


Quattro per te

Sono acqua,
lambisco il tuo corpo in esilio.
Onda schiumosa
solletico membra addormentate.
Ti aspergo di salini profumi.
Mi disperdo in lacrime piovane.

Sono terra,
accolgo i tuoi cammini erranti.
Campo arato
attendo il dono del seme fecondo.
Ti proteggo in torri di granito.
Mi svelo nuda in sabbiose dune.

Sono aria,
soffio aliti nei tuoi respiri.
Brezza mattutina
accarezzo in volo il tuo viso.
Ti porto doni da luoghi lontani.
Mi rendo musica, vento giocoso.

Sono fuoco,
divampo nelle viscere profonde.
Lava ardente
sciolgo il gelido manto del cuore.
Ti accolgo nel tepore tra le piume.
Mi vesto di luce, angelico faro.



Vittorie quotidiane


L’oro del podio
è nella luce nuova del mattino
profuma di talco e di biscotto
l’attimo del risveglio alla vita.

Lampi di bronzo
saettano nel traffico del giorno
incidono a fuoco sulla lastra
le tappe che segnano i destini.

Pallori argentati
quasi serali carezze di luna
diffondono quiete nenie di pace
lenti rientri a vela nei porti.



Questi versi di Laura Vicenzi, tendenzialmente prosastici e narrativi con una particolare attenzione all'eleganza ritmica, ci pare esprimano un lirismo oggettivato, quasi l'autrice impersonasse il ruolo di un regista che mette in scena il suo mondo attraverso gli attori. Commenti benvenuti.

Laura Vicenzi è nata e vive a Bassano del Grappa (Vicenza). Scrive da sempre poesie e racconti. Considera i suoi scritti una silenziosa fedele compagnia. Da un paio d’anni li lascia uscire dalla sua stanza per farli leggere anche ad altri spedendoli a concorsi con temi simpatici, o profondi, meglio se simpatici e profondi, ottenendo apprezzamenti e riconoscimenti che la rendono molto felice. Sta lavorando alla sua prima pubblicazione, ha in mente un progetto, un disegno nell’aria. Ha avuto l’onore di essere ospitata anche su Fara News per il Concorso Prosapoetica 2007. Allegato l’articolo scritto su «La Domenica di Vicenza» dal Critico Letterario Prof. Gianni Giolo sul Concorso (cliccare per ingrandire).

5 commenti:

Laura Vicenzi ha detto...

Complimenti, i fari sono davvero abbagliati! Grazie Laura

Laura Vicenzi ha detto...

Grazie Alessandro per avermi girato la mail di Narda Fattori. Ho gradito molto le sue belle
impressioni sincere. Mi piace l'idea che i versi abbiano l'andamento di un respiro, niente singhiozzi nè risate, solo parole che entrano ed escono silenziose. Ringrazio ancora e contraccambio i saluti.
CIAO Laura

Alessandro Ramberti ha detto...

Ecco le parole di Narda:
“Caro Alex, mi sembrano dei bei versi, prose prive di sentimentalume e molta concreta verità con un ritmo autentico quasi come un respiro. Cadute nel poetese, qua e là, ma ci casco ancora anch'io. È una giovane ben promettente. Salutamela con i miei complimenti, l'autrice. Narda”

gugl ha detto...

Laura, se ti fa piacere, passa per il mio blog di poesia. sono vicentino anch'io :-)

Laura Vicenzi ha detto...

Certo, molto volentieri! Sicuramente mi perderò un po', a zigzagare tra i fili appesi del web, ma sono sicura che sarà un dolce naufragare..Grazie dell'invito