lunedì 13 agosto 2007

Da piccola sbattevo le porte… (Isabella Leardini)


Sono lieto di pubblicare queste poesie, intrise di uno spleen calviniano, tratte da La coinquilina scalza Edizioni La Vita Felice (Milano I° 2004 II° 2006)


Da piccola sbattevo le porte…
Quando sono diventata una che resta
seduta, che svuota le estati
a guardare la stanza dal balcone
per vedere se rientrando
neanche l’ultimo fantasma se n’è andato..?
Ho un nuovo cane che dorme di fianco,
ma tornano le stesse sere lunghe
le porte che sbattono addosso
senza la scossa accesa del fragore.
Bisogna avere la natura di chi resta
per saper tenere gli occhi sugli addii
che durano di più a farli da soli…

***

Avrei voluto rimanerti in testa
come un motivo che ti prende dal mattino
o quelle frasi celebri dei film
che tornano ogni volta, come un bene…
Ti ho dato il nome… mille te ne ho dati
eppure non accende le mie vene
sapere che lo porti, non mi sfama…
Tu resti come un segno lungo il muro
che torna fuori appena cade un quadro,
rappreso tra le pieghe delle mani…
E forse ti dovrò sempre portare
nell'aria che si alza dove passo…

***

In ogni corsa, ogni impennata della vita
mi sei mancato e mi manchi per anni.
Nell' uscire verso il bar delle mattine
tutte le mattine uguali dell'inverno
cercarti, come un gioco per sperare...
Ad ogni cambio di stagione, ad ogni svolta
degli occhi e dell'età non ti ho più perso...
Ti tengo per l'estate quando salgo
nei miei golfi di buio e quando torno
di notte verso casa e fino a quando
non passo il punto esatto in cui le ruote
incrociano le mie con le tue strade,
finché c'è ancora modo di incontrarti
non è finito il giorno.




Isabella Leardini è nata a Rimini nel 1978. Sue poesie sono apparse in Italia e all'estero su varie riviste, è compresa nell'antologia I Cercatori d'oro (N.C.E 2000) e nell'antologia on line Lavori di scavo (railibro.it). Con la silloge "L'andatura di chi resta" è compresa nel Quaderno della luna Pensiero 27 a cura di Eugenio De Signoribus. Un'ampia silloge dei suoi testi, "Un amore dell'aria", è uscita con prefazione di Franco Loi sul semestrale «Incroci». Nel 2002 ha vinto per la sezione inediti la XX edizione del Premio Montale. Collabora all'organizzazione di eventi letterari ed ha ideato Parco Poesia festival, di cui è direttore artistico dalla I° edizione. Il suo primo libro La coinquilina scalza, è uscito per le edizioni La vita felice, all'interno della collana «Niebo», diretta da Milo De Angelis (I° edizione 2004, II° 2006).

1 commento:

raffaele.floris ha detto...

ho avuto la fortuna di conoscere Isabella alla 2a fiera festival di poesia a Pozzolo (AL) e ho subito avvertito (con entusiasmo), durante la lettura, davvero folgorante, la persistenza dell'endecasillabo (in forma classica e con tutte le variazioni possibili).
Ci sono alcuni versi ipermetri che dell'endecasillabo hanno l'apparenza, l'essenza o la nostalgia. Mi riconosco molto in questa attenzione al ritmo, e più in genere nelle tematiche espresse dalla poesia di Isabella: "la pace accesa degli inverni", "ma in fondo che cos'è la giovinezza", "quando salgo nei miei golfi di buio" e tanti altri sono versi che ognuno di noi - credo - avrebbe voluto scrivere. Isabella ci è riuscita.